venerdì 31 ottobre 2008

Sapori dal Gusto! # 2

... e passando da un padiglione all'altro abbiamo raggiunto il Saltexpo' nel Padiglione 2 dove ho conosciuto come vi dicevo OMINOSALATO alias Fabio Fassone profondo conoscitore del sale! Molto disponibile e gentile! Nel suo stand c'erano sali da tutte le parti del mondo come quello rosso e nero delle Hawaii, quello nero indiano, quello rosa dell'Himalya e della Camargue, quello cristallino, leggero e delicato del colore del pesco delle rive del Murray Australiano e quello affumicato "Durango Hickory smoke" .

E poi alla sera noi FOOD BLOGGER ci siamo ritrovati all'Osteria Valgranda di Torino. Un' antica e tradizionale osteria piemontese, esiste dal 1905! Diciamo da più di un secolo! Eccoci quà tutti insieme a mangiare queste prelibatezze: antipasto assortito della casa (coppa e affettati misti, insalata russa, funghi, fagioli, frittatina) e primi come gli gnocchi al Castelmagno, i tajerin ai funghi porcini e gli agnolotti al ragù! Accompagnati da un vino della casa sfuso "Dolcetto d'Alba"! e per finire alcuni dolci come il biscotto con lo zabaione, torta al cioccolato con le pere e il bunet dolce al cioccolato.

Molto carina l'Osteria, con oggetti e mobili d'epoca, pareti tappezzate di quadri e foto di artisti come ToTo', con un pergolato e bagnetto esterno che le vecchie Osterie avevano una volta! Mobili stile retrò! Atmosfera calda ed accogliente.

La serata è stata arricchita musicalmente da un cantante che più che cantare per me urlava non facendoci parlare tra di noi! e tutto in dialetto piemontese! Apprezzato da alcuni torinesi credo perchè per capirloci voleva un traduttore :)

Il proprietario (quello qui sotto con il maglione rosso)!

Questo raduno è stato organizzato da Grazia di una cuoca per caso e da Enrico di Lefrancbuveur, dopo vari scambi di mail e telefonate siamo riusciti ad incontrarci e a stare insieme condividendo le nostre passioni culinarie.

Oltre a me e Grazia e Enrico c'erano, Paola di Zeppole e Panzerotti, Sabrina & Luca di Sapori Divini.

Abbiamo passato una giornata molto piacevole e divertente.

Enrico di Roma con il quale io e la mia amica Eleonora abbiamo passato più tempo insieme è molto simpatico e divertente. Informatissimo sui prodotti e la loro provenienza, quando si girava per i vari stand conosceva moltissimi marche pregiate. Buon intenditore ;)!

Grazia che ci ha ospitato e che ringrazio per la sua disponibilità oltre ad avere la passione per la cucina è anche una scrittrice - il suo libro Cioccolato Fondente Extra è da poco uscito e le auguro di vendere tantissimo!

Paola è una verace DOC di Napoli, trasferitasi da poco a Roma con una verve davvero forte e trascinante!

Sabrina & Luca l' ho conosciuti solo alla cena e per quel poco che abbiamo parlato l'ho trovati molto carini e simpatici, appassionati entrambi del buon mangiare.

La serata passata in vostra compagnia ha permesso di conoscerci personalmente e vederci di persona, passando dal virtuale al reale! E' stato interessante perchè abbiamo dato un volto ai nostri blog e abbiamo scoperto che possano nascere anche delle amicizie tra di noi.
Spero di rivedervi a ROMA!!!

Bagno esterno dell'Osteria

TO BE CONTINUED...
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lunedì 27 ottobre 2008

Sapori dal Gusto!

Eccomi qua, ritornata un po' stanca da quel di Torino, dopo aver visitato il Salone del Gusto, Eataly e le bellezze storico, artistiche e naturali di questo ricco capoluogo del Piemonte.

Avevo sentito parlare da chi c’era già stato e un po’ mi immaginavo del numero di persone che questo evento avrebbe accolto , ma così come l’ho visto e vissuto proprio non me lo aspettavo!

Centinaia e centinaia di persone provenienti da tutte le Regioni d’Italia e da quelle Europee si sono date appuntamento al Lingotto Fiere di Torino, in fila davanti alle casse ad aspettare l'apertura della settima edizione del Salone del Gusto.
Tutti, arrivati fin qui, per assaporare, mangiare, scoprire nuovi sapori e conoscere nuovi cibi, degustare piatti tipici di ogni paese e prodotti in via di estinzione, tutelati dai Presidi di Slow Food (associazione che promuove oltre 300 Presidi in tutto il mondo) affinchè non scompaiono dalla nostra Terra! Appunto la Terra Madre che da tre anni affianca il Salone del Gusto per riunire e mettere a confronto contadini, produttori ed operatori nel settore agroalimentare mondiale, in quanto questi percepiscono il loro lavoro in modo più attento alle risorse ambientali, agli equilibri planetari, all’aspetto organolettico dei prodotti e alla salute dei consumatori.

...formaggi vari con rucola e aglio, con fiori e al carbone....

Il consumo di prodotti locali permette la genuinità e la freschezza, riducendo così l’inquinamento atmosferico e un vantaggio sul prezzo contenuto rispetto a quello prodotto fuori stagione.
Bisogna insegnare ai nostri figli e ricordare anche a noi stessi le indicazioni per riconoscere il sapore e il profumo giusto del prodotto, dal vero colore, dal profumo e dalla consistenza; saper aspettare il momento della stagione e mangiare i cibi locali.
Ritornare un po’ indietro nel tempo, come quando i nostri genitori mangiavano le arance a dicembre come regalo di Natale e le ciliegie a maggio!

...formaggi alle erbe aromatiche, ai pistacchi e allo zafferano...

Da qui l’attenzione a temi come biodiversità ed educazione alimentare
ll cibo come espressione di cultura e di identità: da rispettare, difendere e valorizzare.
Un percorso attraverso bancarelle mercato, isole del gusto e cucine, mercati della terra e suoni di Terra Madre, cibi di strada, Presìdi Slow Food, enoteche e birrerie, laboratori del gusto, per scoprire e riscoprire sapori, odori, colori di prodotti di grande qualità gastronomica.
Ce né per tutti i gusti!

E io in un giorno solo ho girato per i tre padiglioni e l’Oval, scrutando, guardando e fotografando quello che ho potuto, e il mio palato è passato dai sapori salati dei salumi e delle salse a quelli più dolci dei formaggi e del cioccolato, da quelli piccanti a quelli zuccherosi come la “Manna Eletta delle Madonie, alternando il vino alla birra, per passare poi dalla frutta essiccata al pane imbevuto nell’olio purissimo, fino ad assaggiare il vino spumante di pera Champagner ….

...la fonduta...

...questo è un tipico formaggio piemontese che non mi ricordo il nome!...

se qualcuno lo sa mi faccia sapere come si chiama :)

...formaggi stagionati...mai visti!...sembrano delle patate!...

Il primo impatto è stato quello di rimanere a bocca aperta con questo tripudio di cibi, di colori, di odori e di persone caretteristiche che vendevano i loro prodotti con il loro costume tradizionale della zona proveniente....mi sentivo Alice nel Paese delle Meraviglie! Cibi che non avevo mai visto e assaggiato! Altre volte invece mi sembravo di essere Fantozzi da quanto ero imbranata a fare tutto (assaggiare, fotografare, prendere i biglietti da visita, aprire la borsa, chiudere la borsa, riprendere la macchina fotografica ecc...). Ed alla fine della fiera mi sono sentita anche un po' imbarazzata e un po' triste a vedere quante cose che abbiamo e che possiamo mangiare mentre c'è tanta gente nel mondo che non ha nemmeno un chicco di riso! Ecco questo pensiero mi ha disturbato abbastanza...

...attrezzo per tagliare a ventaglio uno strato sottile di formaggio...

e poi ho incontrato Ominosalato (Fabio Fassone) ideatore di SALTEXPÓ, primo Evento Internazionale itinerante dedicato al SALE e vari Food Blogger con cui sono andata a cena in una Osteria tipica Piemontese…

TO BE CONTINUED...

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giovedì 23 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

IL bosco dei libri!


Non so se alcuni di voi sa di questa iniziativa ma io fino all'altro ieri, cioè fino a quando non ho sfogliato le pagine di una rivista non ne sapevo nulla. Si tratta di "Bucherwald" cioè il bosco dei libri installato nel quartiere di Prenzlauer Berg di Berlino.

Sono dei tronchi d'albero con delle cavità ricoperte da tendine di plastica che sollevandole si trovano libri d prendere, leggere, riportare e aggiungerne di nuovi.
Non è altro che una Crossing-Zone, una delle aree predisposte dall'Organzzazione Bookcrossing che promuove il libero scambio di libri.

E’ stata fatta con la collaborazione dell’associazione Baufachfrau che mira a sviluppare la presenza femminile nel settore artigianale, tecnico e creativo.
Se guardate il video vedrete che i passanti ci girano intorno, alcuni tranquilli in particolar modo i bambini, altri con un po' di sospetto e diffidenza ma nello stesso tempo incuriositi.

Io trovo che sia un’idea geniale per promuovere ed incentivare la lettura dei libri! Dando anche la possibilità a chi non può permettersi di comprarli!

Ma da noi no ehhh!
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martedì 14 ottobre 2008

Tortino di riso al latte, tè matcha e.....

Nella mondo dei Food blogger è scattata l’ora X !!! Raccolte, concorsi, meme, premi e cotilons come in questo momento non si era visto mai! Non so voi, ma io non riesco a star dietro a tutto….

Ed infatti sono un po’ in ritardo con il meme “A Tasty Summer Holiday Souvenirdi Campo di fragole (ma so che Daniela mi perdonerà, vero? chiedo venia)

invece con la raccolta di Soleluna “Ricette con la zucca” sono in tempo!

Ho pensato di fare un’unica ricetta con ingredienti e sapori dal colore caldo che vanno bene per entrambe le raccolte. Con una fava prendo due piccioni come si dice da noi, no so dalle vostre parti!

Allora veniamo al meme lanciato da Daniela tempo fa, un souvenir di sapori e odori cioè una rivisitazione del cibo che più vi ha colpito durante la vostra vacanza.

Beh come sapete, io sono stata a Mantova nel settembre scorso e le specialità culinarie principali sono: i tortelli a base di zucca, la pasta fresca detta Agnoli dei Gonzaga, il risotto alla pilota cioè fatto con le salamelle, la pasta con fagioli e salsicce, lo stufato alla mantovana, la frittata di rane o di cipollotti, le pappardelle con il tartufo e i porcini. Poi tra i dolci, sono rinomati i busolani e le torte margherita e sbrisolona.

La prima cosa che ho mangiato a Mantova anni fà sono stati i famosi tortelli di zucca, l'ortaggio simbolo di questo territorio fra acqua e terra e il risotto alla pilota. E la zucca l’ho mangiata per la prima volta lì, si lo so che tanti di voi diranno, ma dai, non ci credo, suvvia…ma è proprio così, mai mangiata prima di allora perché è un ortaggio un po’ dimenticato qui da noi e quindi se penso alla zucca come cibo mi vengono in mente i tortelli di zucca mantovani o altrimenti la zucca per Halloween ma in questo caso come ornamento! Mia madre si ricorda invece dell’uso della zucca nella sua alimentazione quando era giovane in quanto quella volta non è che c’era tanto da mangiare infatti trattasi di cibo povero ma che né ha fatta di strada, è salita piano piano nelle cucine borghesi e si è ingentilita e arricchita unendosi al burro, al formaggio ed altri ingredienti diventando un piatto molto buono e gustoso e ho scoperto che ha anche ricche virtù!

E’ particolarmente ricca di vitamina A, di minerali (potassio, calcio e fosforo), di molte fibre, e contiene tanta vitamina C e betacarotene, è indicata nella prevenzione dei tumori e per mantenere un corretto equilibrio idrico dell'organismo. Insomma, è un ottimo diuretico naturale. Si possono fare tantissimi piatti e riempire un menù intero dall’antipasto al dolce. E il suo colore arancione così intenso si confonde con quello delle foglie autunnali che in questo periodo si trasformano dal colore rosso all' arancione e poi al giallo.

Non potendo però fare il risotto alla pilota perché ci vogliono le salamelle e non potendo fare i tortelli perché sono di corsa…ho preso il riso l’ho cucinato con il latte, poi ho unito la polvere magica (il matcha) e fatto una vellutata di zucca e porri, partecipando così anche alla raccolta di Soleluna appunto ricette con la zucca, primo frutto stagionale che si può incontrare anche a fine agosto!

L’accostamento del dolce sapore della zucca stufata con i porri e il gusto amaro del tè matcha, amalgamato al riso al latte si è accostato bene e direi che il tortino è stato accolto piacevolmente dalla famiglia, e in più ho messo come guarnizione dei ventaglietti di zucca fatti essiccare nel forno caldo a 180° C per circa 15 minuti.

Ingredienti per il riso al latte e tè matcha
  • 400 gr di riso;

  • 1 litro di latte;

  • una noce di burro;

  • parmigiano reggiano q.b;

  • 4 cucchiaini di zucchero;

  • 4 cucchiaini di tè matcha.

Ingredienti per la vellutata

  • 200 gr di zucca mantovana;

  • 30 gr di porri;

  • olio evo un cucchiaio.

Preparazione della vellutata

Pulire la zucca, privarla di semi e filamenti e poi tagliarla a dadini. Pulire il porro e lavarlo, tritare a parte bianca a rondelle e poi finemente e fatelo stufare in una padella con un cucchiaio di olio evo su fuoco dolce per circa 10 minuti, aggiungere anche un po’d’acqua calda per farlo ammorbidire. Unite poi la zucca tagliata a dadini e mescolate bene sempre su fuoco dolce per altri 10 minuti circa, salate e pepate a vostro piacimento. Quando la zucca sarà tenera, toglietela dal fuoco e appena si sarà raffreddata frullatela in un mixer fino ad ottenere una crema vellutata.

Preparazione del riso al latte

Amalgamare lo zucchero con il tè matcha e portare ad ebollizione per poi versarci il riso. Fare cuocere a fuoco lento mescolando con un cucchiaio di legno. Quando il riso è cotto, toglierlo dal fuoco, e versarlo in un coppa pasta. Attendere qualche minuto, sfilare il coppa pasta e decorare il tortino con i ventagli di zucca, una rondellina di porro e qualche pezzettino di zucca. Mettere la vellutata in una foglia di porro ben lavato e impiattate accanto al tortino.

“Non abbiamo molto tempo a disposizione. Penso che per prima cosa tu abbia bisogno di una zucca. Cenerentola non capì il motivo, ma obbedì e raccolse una grossa zucca. La fata Smemorina agitò la sua bacchetta magica verso di essa, e cantò: "Salagadula, magica bula, bibidi-bobidi-bu...." La zucca si alzò lentamente sul fusto, mentre i viticci arrotolandosi si trasformarono in ruote: in un attimo diventò una stupenda carrozza.”
(Charles Perrault).
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lunedì 6 ottobre 2008

I cannelloni di mamma Anna!

Sono nata in una famiglia dove il cibo e il saper mangiare bene è una cosa importante, quindi non posso che amarlo e amare tutto ciò che vi ruota intorno. Nella mia infanzia e ancora oggi, c’è sempre stato e c’è un profumo di cucina, di odori e sapori inconfondibili e invitanti, che rimarranno per sempre impressi nella mia memoria e che faranno sempre parte della mia vita e spero un domani in quella dei miei figli.
Sono cresciuta tra pentole e fornelli, tra profumi di ragù e braciole cotte alla brace, tra il fracasso di piatti e mestoli che cadono, tra il parlare moderato dei rappresentanti di lavoro e quello invece strillato di coloro che brindano ad una cerimonia o ad un compleanno.
Conosco il mondo della ristorazione e tutte le preparazioni dei menù di mia madre, bravissima tra i fornelli da più di 45 anni e ostinata ancora a non arrendersi.

Sin da piccola ho visto e osservato tutto, da come si puliscono le verdure a come si prepara un sugo di carne o di pesce, da come si apparecchia una tavola a come si porta a tavola, da come si prepara un caffè a come si fa un conto e anche lavorato nei momenti del bisogno, diciamo che ero e sono il jolly della famiglia, poi però la mia vita ha seguito altre strade per motivi personali.

Ma per quanto riguarda le ricette ho memorizzato tutto nella mente, tutto catalogato nella mia memoria visiva, ho anche preso appunti certo! Tutti i passaggi non me li posso ricordare ed ora avendo un blog voglio inserirle e imparare a farle tutte, in modo che la tradizione culinaria di mia madre continui e venga trasmessa ai miei figli. Lei è una cuoca classica e tradizionale e lo fa per professione e con una passione immensa, io sono una piccola cuoca a cui piace sperimentare i cibi con nuovi sapori e nuove fraganze e lo faccio solo per la mia famiglia, per i miei amici e ora anche per voi Food Blogger!

Ripensando al passato, tra le tante preparazioni di mia madre, con gli aiuti allora della nonna paterna e delle zie per fare la sfoglia, in quanto a quei tempi si faceva tutto a mano, dai tortellini alle tagliatelle, mi viene in mente il ricordo del sabato pomeriggio (giorno di chiusura del locale) quando la mia mamma silenziosa se ne stava in cucina a preparare i cannelloni per la Domenica e il profumo del sugo invadeva tutta la casa, ed io mentre scendevo le scale e mi avvicinavo a Lei, intravedevo da lontano questi quadrati di sfoglia bagnati, appoggiati sopra a delle tovaglie bianche di cotone, con accanto una ciotola di plastica piena di carne già cotta e condita per il ripieno. E mentre mia madre si girava per immergere un quadro di sfoglia nell’acqua bollente, io allungavo una mano per prendere un pezzettino di quella carne così saporita e golosa, poi la salutavo e me andavo fuori a giocare.

Quindi la ricetta dei cannelloni di mia madre è il mio piatto preferito, anche più dei vincisgrassi, delle tagliatelle al ragù, delle crepes ripiene di spinaci, dei ravioli al burro e salvia ed anche perché non è più richiesto dalla clientela come una volta e la mia mamma li fa solo per me e la mia famiglia!

I cannelloni di mamma Anna!

Per sei persone occorrono

per la sfoglia:

-mezzo chilo di farina bianca;
-cinque uova;

per il ripieno:

-mezzo chilo di carne magra mista (vitella e vitellone);

-un etto di prosciutto crudo;

-200 gr di formaggio;

-tre uova;

-una noce moscata

-gli odori (una carota, un sedano, mezza cipolla, un rametto di rosmarino, uno spicchio d’aglio);

-sale e pepe q.b.;

-béchamelle (mezzo litro di latte, 60 grammi di burro, 2 cucchiai di farina bianca);

-salsa di carne (pochissima) e pomodoro piuttosto liquida;

-Burro q.b.;

-Olio evo q.b.

Impastare bene le uova e la farina e tirare la sfoglia non toppo sottile. Tagliare a pezzetti la carne mista e cuocerla in una teglia con un po’di burro e olio, odori (carote, sedano, cipolla, un rametto di rosmarino e uno spicchio d’aglio) del brodo vegetale, un pizzico di sale e pepe, rosolarla fino a che non è cotta.

A cottura ultimata, passare la carne al tritacarne con il prosciutto crudo e poi impastare con le uova, il formaggio, il sale, il pepe e la noce moscata. Tagliare la sfoglia a quadri di circa 10 cm di lato e scottarli in acqua bollente salata. Disporli su un piano, mettere al centro un pezzetto dell’impasto(circa un cucchiaio) e arrotolarli in forma di cannolo.Prendere una pirofila e ungerla bene con il burro, mettere sul fondo un po’ di salsa di carne, di béchamelle e del formaggio; disporre i cannelloni e cospargere ancora con la salsa di carne, béchamelle e formaggio e aggiungere qualche fiocco di burro. Infornare a 180° per circa mezz’ora o fino a quando i cannelloni saranno di un colore dorato.

P.S.: accompagnato dal gusto secco e asciutto del "Rosso Conero" vino per eccellenza delle Marche, il pranzo è servito!

Appena ho letto del concorso di Sigrid, sono corsa dalla mia mamma per farmi dare la ricetta di questo primo piatto così gustoso e croccante, e a me molto caro e partecipare così a:

“Vi regalo una storia d’amore!”

A tutti coloro che partecipano al concorso un grosso in bocca al lupo!
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