giovedì 17 maggio 2012

Salutiamoci con sugo di fava e pomodorini !!

ecco la ricetta con la tenerissima fava raccolta all’Orto!! un bel sughetto per accompagnare delle tagliatelle di semola di grano duro con cacao e peperoncino (specialità umbra)! un pacco di pasta che mi ha portato mia figlia quando è stata in gita scolastica circa un anno fa nei pressi di Castelluccio. oltre a questo pacco di pasta al cioccolato e peperoncino mi ha portato, un altro con la cannella, la famosa e conosciutissima lenticchia di Castelluccio di Norcia, un barattolino di miele con zafferano e dei sacchetti di riso alle fragole, sale alle rose e dell'amaranto. ha speso tutto quello che aveva per portarmi queste prelibatezza, in quanto sa che sua madre va pazza per le cose buone e ricercate :) ed era anche ora che lo tiravo fuori dalla dispensa questo bel pacco di pasta, altrimenti sarebbe restato lì senza consumarlo e sarebbe stato un vero peccato! poi in rete è partitto un contest indetto dal un bel quartetto di donne: Brii, Lo, Stella e Cobrizo che ha realizzato il simpatico logo - per dare via ad una iniziativa "Salutiamoci, mangiare bene per stare bene". un modo pe rimpararre a cucinare qualcosadi buono e sano e conoscere il giusto rapporto tra cibo e salute rispettando la stagionalità. il cibo è molto importante per prevenire i tumori e alte malattie che oggigiorno sono sempre più frequenti e di cui ogni anno purtroppo l'età si abbassa di molto! quindi prevenire è meglio che curare!
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mercoledì 9 maggio 2012

L'orto Antico nella Cocotte Staub !!

L’orto nel piatto! ops nella Cocotte! eggià, ho messo queste piantine di pomodoro nelle deliziose cocottine di ceramica rosso fuoco! ieri avevo bisogno di staccare e quindi me ne sono andata all’OrtoAntico. e in queste giorni c'è tanto lavoro da fare! quanto c’è da seminare! pomodori, peperoni, peperoncini, erbe aromatiche, fagioli, patate ecc…c'è qualche volontario? :-) le varietà di pomodori sono moltissime e questa che vedete nella cocottina rossa è la varietà Prince of the Trial. si prende una piantina ad una, ad una per poi metterla nei vasi di torba. qui resterà una decina di giorni, il tempo di crescere 10/15 cm e poi verrà interrata nei solchi fatti con l’aratro. ma prima di fare questo lavoro, ho bisogno di una mezz’ora di rilassamento e il mio rilassamento consiste nel godermi i frutti che la natura offre cioè quelli che in realtà abbiamo piantato noi che facciamo parte di questa Associazine Culturale. in questo posto di campagna mi rigenero, sto in pace con me stessa ed è come se ritornassi bambina. quando mi buttavo distesa sui campi di grano, nascondendomi  tra le spighe. mio padre mi cercava. io non rispondevo e tra le spighe sbirciavo la scena. che ridere. poi alla fine uscivo fuori e mi facevo vedere con il sorriso sulle labbra. Ah che tempi di beatitudine e di felicità! e soprattutto di spensieratezza!  si lo so che non ci si deve buttare sopra le spighe perché il grano si rovina ma chi non ha mai provato a farlo? alzi la mano? essere distesi su un campo di grano, con il capo all'insù e guardare il cielo blu con le scie bianche degli aerei è di una bellezza che non so esprimere in parole. ma mi riempe il cuore di gioia.
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giovedì 3 maggio 2012

Spaghetti alla chitarra o troccoli pugliesi!

Questo post lo dedico a mia madre che con tanto amore, passione e volontà ha dedicato la sua vita alla cucina e che in questa giornata di sole si è sottoposta ad un intervento al ginocchio! incrocio le dita! da molto tempo volevo condividere con voi questa ricetta che mi ricorda le grandi abbuffate che facevo con i miei cugini quando si andava a passare l’estate in Puglia. eh si perchè d'estate io con la mia famiglia si andava a San Severo dove sono ora rimasti alcuni dei miei zii...e poi tutti al mare nei meravigliosi posti del Gargano :) Vieste, Pugnochiuso, Vico Garganico, Mattinata ecc...erano le mie mete di mare e la foresta umbra era un'oasi di pace e tranquillità dopo una assolata giornata di sole :) quando si arrivava dai miei zii era tutta una festa! la tavola era imbadita con tantissimi cibi del posto. mozzarelle e formaggi divini di cui ancora ricordo il sapore  e la bontà, passate di pomodoro fatte in casa accoglievano i primi piatti con una genuità  insuperabile! e questo tipo di pasta fatta in casa era uno dei must di allora e sei poi se li vogliamo condire con un bel sughetto tutto corposo che si avvinghia allo spaghetto, ne viene fuori un primo da leccarsi i baffi ;-) in Puglia si chiamano “Troccoli” e si differenziano da quelli abruzzesi per lo spessore in quanto sono più grossi. Così un giorno di marzo, ci siamo messe con molta pazienza (io e mia madre) a impastare questo semolino e per fortuna che accanto a me c’era Lei che mi aiutava a capire come fare perché, la per là sembra una ricetta semplice, ma in effetti non lo è, se poi ci aggiungiamo il fatto che io sono una principiante in fatto di pasta fatta in casa, capirete meglio la mia difficoltà. ma piano piano riuscirò a fare bene e da sola anche questa pasta…diciamo che è stata una bella impresa anche per mia madre che è una veterana in materia, perché abbiamo avuto dei problemi con la macchina della pasta, ma tutto poi si è risolto!  ne sono usciti dei spaghetti in perfetta forma al cubo. secondo la tradizione vengono fatti con uno strumento di legno chiamato chitarra e da qui appunto l’origine del nome, ma se non avete questa deliziosa chitarra, si può usare la machina della pasta, come abbiamo fatto noi. è un piatto che mi piace assai ;-)
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