sinceramente non so cosa mi
colpirà di più in questo viaggio verso una terra ricca di contrasti, etnie, profumi,
colori, sapori speziati, storia e civiltà. Is'tanbuɫ come si pronuncia in turco cerca di orientarsi all’occidente ma è ancorata da
molto tempo alle sue radici millenarie. infatti è nota fino alla metà del ventesimo
secolo con il nome di Costantinopoli che solo a pronunciarlo mi fa venire la pelle d’oca! ho studiato la sua
storia sulle pagine dei testi scolastici da sempre e ora mi trovo ad
intraprendere questo viaggio in una città dalle mille sfaccettature e dalla
magica atmosfera con la voglia di scoprire e conoscere dal vero la sua storia
millenaria. non oso nemmeno immaginare quale sarà la mia espressione sul viso e
il mio stupore quando girerò tra le sue strade, i suoi quartieri e i suoi minareti.
tra i suoi palazzi e le sue moschee. adagiata sulle sponde del Bosforo, tra
Europa e Asia, tra tradizione e innovazione, vedrò qui un nuovo skyline da ammirare
al tramonto. e il cibo? il cibo da
strada? qui è tutto un fiorire! per non palare dei tè! chay!? il tipico tè
turco ambrato! sarò immersa in mille cose da vedere e assaggiare ma sarò ben lieta
poi di condividerle con voi! nel frattempo che leggete queste righe io sarò là, tra est e ovest. (sarei stata là ora, se problemi di salute non mi avessero impedito di partire e mi ritrovo ancora qui davanti alla mia postazione del PC, ancorata ad un sentimento di disagio e malumore che mi sta salendo sempre più come il sentimento di "chiaroscuro" che Pamuk parla della sua Istanbul. nemmeno il tepore di un raggio di sole che attraversa la mia finestra aperta riesce a scaldare la mia anima persa. mi abbandono tra le pagine di questo libro sognando di essere là tra labirinti di strade e fiumi di gente).