in questo
periodo di isolamento, di distanziamento sociale, di restiamo a casa, di
sballamento dei ritmi, di ansia iniziale e di smarrimento, di vita sospesa in
attesa di nuovi giorni, di nuove notizie e di miglioramenti non ho solo
sfornato pizza, pane, pasta fresca consumando quantità inusuale di lievito di
birra :) ma ho anche cucinato del cibo con i fiori. un ri-connettersi con la
natura, indossandola ovunque: sulle mie braccia, lungo il mio corpo, nel
palmo e nel polso della mia mano. mi sono accorta che la mia passione di
dipingere che avevo da ragazzina è riemersa alla luce in questo periodo quantitativo
di tempo da trascorrere. ho rielaborato il disegno nel cibo e per il giorno
della Pasquetta dove il pic-nic da tradizione è fuori porta, ho immaginato e
portato un prato di fiori sulla superficie della focaccia con quello che avevo
nella dispensa. per dare un senso a questa giornata importante dell’anno. un'alternativa
per avere sempre il sole dentro. questo
periodo è stato per me una flower therapy o immersione floreale.
i fiori che avevo seminato e piantato in vasi di terracotta nel mio piccolo
giardino, in quel mese di inizio febbraio dove ancora tutto era lontano.
viole, rosa elleboro, rosa gialla, primule e
margherite. i piccolissimi e bellissimi “non
ti scordar di me” fiori blu che spuntano sempre da soli, il mio giardino quest’anno
è un immensa distesa e i fiori di gelsomino che sono esplosi come non mai nel
mese di maggio.