martedì 28 febbraio 2012

La stracciatella in versione abruzzese

Il sole splende da più di una settimana sulle mie colline e la neve sta scomparendo. l’aria è quasi primaverile e mite ed io mi sto rigenerando e rifiorendo come una pianta. Le cose da sistemare sono molte ma piano piano farò tutto. Il terrazzo è stato ben lavato e pulito e il giardino l’ho quasi sistemato. Peccato che molte piante sono andate distrutte dalla neve. le primule però sono rimaste intatte come pure il gelsomino ha retto bene ma altri arbusti si sono rovinati o spezzati. per nostra fortuna, le grondaie e le tegole della mia casa hanno sopportato bene il peso della neve ma per altri invece sono andate distrutte come certe tubature che non hanno retto alle temperature troppo gelide. ma il sole mi sta priportando il buon umore. quando mi affaccio al balcone o se cammino per strada sento il rumore leggero della neve che si scioglie. le vie sono piene di piccoli ruscelli che con il loro scorrere lento dell’acqua mi danno un senso  di calma e silenzio. le colline cominciano a riprendere il colore verde dell’erba. i tramonti sono spettacolari, sono caldi e colorati, vanno dall’arancione al rosso intenso per poi terminare con lo stesso colore ma più pallido e  tenue e il sole con la sua luce luminosa scende sempre dietro gli Appennini. è bello vedere di nuovo sbucare l’erba dai campi. è bello sentire anche il cinguettio di quei poveri uccellini che ce l’hanno fatta a sopravvivere al freddo. è bello vedere la natura rigermogliare. rimani incredula di come si possa passare nel breve tempo (della durata di una quindicina di giorni) da un mondo all’altro senza spostarsi. rimani sorpresa di come il tempo possa scombinare e stravolgere la vita delle persone  e della natura che ti circonda. ora però il paesaggio è colorato :) e il colore bianco sta lasciando il posto ai colori brillanti e allegri della primavera. carnevale è passato inosservato lasciando una piccolina traccia. e nel periodo polare molte minestre, zuppe e brodi caldi hanno riscaldato i nostri corpi infreddoliti. tra i vari primi caldi preparati, un giorno mi è venuta in mente di fare la stracciatella nel modoin cui si prepara nelle regione dell'Abruzzo. la stracciatella...mmh...quanti ricordi mi riportano alla mente. una volta era sempre presente nei menù delle Cresime, Comunioni o matrimoni. non c’era un pranzo di cerimonia senza avere come primo piatto la stracciatella. poi con il tempo è passata di moda  e il suo uso non è stato più apprezzato e richiesto. ma a me è sempre piaciuta e questa che vi presento è in versione abruzzese. me l’ha fatta mangiare tanto tempo la suocera di mia cugina Daniela che vive a Pescara quando ero ospite da Lei. l’ha preparata per noi dicendomi che questo piatto si usava anticamente nell’entroterra abruzzese. mai avrei immaginato che l’insalata nel brodo si abbinasse così bene! 
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domenica 12 febbraio 2012

...andare oltre il bianco

....chiudere gli occhi e vedere altri colori. andare al di là del bianco, del colore della neve e vedere la luce blu del mare. la luce gialla del sole. la luce verde dei pini. la luce rossa del corbezzolo. vorrei tendere una fune tra una collina e l’altra. avanzare passo dopo passo come una funambola. senza cadere. vorrei essere come Soseki un anziano pittore che vive a sud del Giappone e possedere l'arte assoluta...

“Perché in realtà per Lei la cosa più difficile non era mantenersi in equilibrio, e nemmeno dominare la paura, e tantomeno camminare su quella fune infinita, su quel filo di musica intervallata da vertigini abbacinanti. La cosa più difficile, quando avanzava nella luce del mondo, era di non tramutarsi in fiocco di neve.”
 “Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina dopo pagina, sul cammino del libro. il difficile non è elevarsi dal suolo e mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un punto.  No, il difficile, per il poeta , è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche istante, dalla corda dell’immaginazione. In verità, il difficile è diventare funambolo della parola."
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