Il sole splende da più di
una settimana sulle mie colline e la neve sta scomparendo. l’aria è quasi
primaverile e mite ed io mi sto rigenerando e rifiorendo come una pianta. Le
cose da sistemare sono molte ma piano piano farò tutto. Il terrazzo è stato ben
lavato e pulito e il giardino l’ho quasi sistemato. Peccato che molte piante
sono andate distrutte dalla neve. le primule però sono rimaste intatte come
pure il gelsomino ha retto bene ma altri arbusti si sono rovinati o spezzati. per nostra fortuna, le
grondaie e le tegole della mia casa hanno sopportato bene il peso della neve ma per
altri invece sono andate distrutte come certe tubature che non hanno retto alle
temperature troppo gelide. ma il sole mi sta priportando il buon umore. quando mi
affaccio al balcone o se cammino per strada sento il rumore leggero della neve
che si scioglie. le vie sono piene di piccoli ruscelli che con il loro scorrere
lento dell’acqua mi danno un senso di
calma e silenzio. le colline cominciano a riprendere il colore verde dell’erba.
i tramonti sono spettacolari, sono caldi e colorati, vanno dall’arancione al rosso
intenso per poi terminare con lo stesso colore ma più pallido e tenue e il sole con la
sua luce luminosa scende sempre dietro gli Appennini. è bello vedere di nuovo sbucare
l’erba dai campi. è bello sentire anche il cinguettio di quei poveri uccellini
che ce l’hanno fatta a sopravvivere al freddo. è bello vedere la natura
rigermogliare. rimani incredula di come si possa passare nel breve tempo (della
durata di una quindicina di giorni) da un mondo all’altro senza spostarsi. rimani
sorpresa di come il tempo possa scombinare e stravolgere la vita delle
persone e della natura che ti circonda.
ora però il paesaggio è colorato :) e il colore bianco sta
lasciando il posto ai colori brillanti e allegri della primavera. carnevale è passato inosservato
lasciando una piccolina traccia. e nel periodo polare molte minestre, zuppe e
brodi caldi hanno riscaldato i nostri corpi infreddoliti. tra i vari primi caldi preparati,
un giorno mi è venuta in mente di fare la stracciatella nel modoin cui si
prepara nelle regione dell'Abruzzo. la stracciatella...mmh...quanti ricordi mi riportano alla mente.
una volta era sempre presente nei menù delle Cresime, Comunioni o matrimoni. non c’era un
pranzo di cerimonia senza avere come primo piatto la stracciatella. poi con il
tempo è passata di moda e il suo uso non
è stato più apprezzato e richiesto. ma a me è sempre piaciuta e questa che vi presento è in versione
abruzzese. me l’ha fatta mangiare tanto tempo la suocera di mia
cugina Daniela che vive a Pescara quando ero ospite da Lei. l’ha
preparata per noi dicendomi che questo piatto si usava anticamente
nell’entroterra abruzzese. mai avrei immaginato che l’insalata nel brodo si
abbinasse così bene!
martedì 28 febbraio 2012
domenica 12 febbraio 2012
...andare oltre il bianco
....chiudere gli occhi e vedere altri colori.
andare al di là del bianco, del colore della neve e vedere la luce blu del
mare. la luce gialla del sole. la luce verde dei pini. la luce rossa del corbezzolo.
vorrei tendere una fune tra una collina e l’altra. avanzare passo dopo passo
come una funambola. senza cadere. vorrei essere come Soseki un anziano pittore che vive a sud del Giappone e possedere l'arte assoluta...
“Perché
in realtà per Lei la cosa più difficile non era mantenersi in equilibrio, e
nemmeno dominare la paura, e tantomeno camminare su quella fune infinita, su
quel filo di musica intervallata da vertigini abbacinanti. La cosa più
difficile, quando avanzava nella luce del mondo, era di non tramutarsi in
fiocco di neve.”
“Scrivere è avanzare passo dopo passo, pagina
dopo pagina, sul cammino del libro. il difficile non è elevarsi dal suolo e
mantenersi in equilibrio sul filo del linguaggio, aiutato dal bilanciere della
penna. Non è neppure andar dritto su una linea continua e talvolta interrotta
da vertigini effimere quanto la cascata di una virgola o l’ostacolo di un
punto. No, il difficile, per il poeta ,
è rimanere costantemente su quel filo che è la scrittura, vivere ogni ora della
vita all’altezza del proprio sogno, non scendere mai, neppure per qualche
istante, dalla corda dell’immaginazione. In verità, il difficile è diventare
funambolo della parola."
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