martedì 24 aprile 2012

...di papaveri, calendule e borragine

...domenica mattina qualche raggio di sole è comparso tra le nuvole.sparse nel cielo ed io ho approfittato per raccogliere all’Orto Antico dei fiori da portare alla merenda cena. ho raccolto calendule e borragine a volontà. tra le erbe del campo si vedeva qualche macchia di papavero rosso che ondeggiava a ritmo del vento e chiazze di colore arancione invece fluttuavano da un'altra parte del campo attirando la mia attenzione. mi sono avvicinata e mi sono accorta che erano papaveri arancioni! che sorpresa è stata per me! molti li conoscono quasi esclusivamente rossi, ma i papaveri sono anche di altri colori come il rosa, il giallo, il bianco e il nero. sulla Terra vivono, infatti, almeno 70 specie diverse e i loro petali coprono quasi per intero i colori dell’arcobaleno - fatta eccezione per l’azzurro. le varietà di questa razza hanno fiori dai petali impalpabili, con sfumature di colore tra le più delicate e iridescenti esistenti in natura. con colori invertiti, ossia con le macchie alla base dei petali e gli stami chiari invece che neri rispetto a quelli rossi. sono stata talmente colpita dalla bellezza leggiadra di questo fiore che voglio deliziarvi con le immagini del cosidetto “papavero californiano”. e poi fiori come le calendule e la borragine hanno riempito il mio cestino di vimini per colorare e guarnire una bella insalata...
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venerdì 20 aprile 2012

Biscotti formato bustina di Tè


Mentre mi accingevo  a farmi delle ciocche blu ai capelli (eh si ogni tanto noi donne abbiamo bisogno di change) ma solo alcune ciocche, davanti al viso, per il momento, mi è capitato di leggere un servizio della giornalista Candida Morvillo, fatto a Monica Guerritore sull’inserto Io Donna del Corriere della Sera.  Il titolo era “Il talento mi ha reso libera. Come Oriana”. La Fallaci secondo Monica Guerritore, autrice e protagonista di Mi chiedete di parlare. La Guerritore spiega come ha studiato contratti e interviste, parlando anche con il nipote per cercare Oriana. Il nipote gli raccontò un aneddoto di sua zia. quando era piccola, Oriana pianse solo una volta nella sua vita e questa fu quando ci furono i bombardamenti a Firenze. i morti erano ovunque e Lei scavalcando quei morti si mise a piangere. Raggiunta dal padre, le dà uno schiaffo per calmarla dicendogli che non si piange. da allora Oriana non ha più pianto. in seguito la Guerritore trova un’intervista in cui Oriana spiega di come ha iniziato a scrivere. e dice: “Una notte, ho visto sulla macchina da scrivere che emergevano parole che restavano ferme. Tac, facevo un segno. Tac, un’altra parola”. E aggiunge: “Gocce. Tac tac. Gocce che non scivolano via come gocce”. ecco le lacrime che non poteva versare. Freud chiarirebbe bene cos’era la scrittura per lei – spiega Monica Guerritore. Interessante mi dico! come scrivere per me! cioè non scrivo perché non riesco a piangere anzi questo mi viene bene. credo che scrivere per me, sia come liberarsi di tanti dubbi o indecisioni su quello che penso. nel senso che scrivere mi aiuta ad esprimermi in maniera più facile per essere capita. quando lo faccio a voce con le persone non riesco a spiegare bene quello che sento e quello che provo. non mi vengono fuori le parole la terminologia giusta per far capire quello che vorrei dire. mi si intrecciano le parole e a volte dalle mille cose che vorrei dire, parlo talmente veloce che sembro una logorroica. ed ecco che allora con le foto, con la cucina e con lo scrivere qui sul mio blog catturo le mie emozioni e le mie sensazioni e riesco a trasmettere quello che sento dentro nell’anima, lo faccio con calma, mi do tempo e faccio delle pause. così mi sento libera, libera di volare, di essere me stessa! le parole scritte su carta, sono per me come una fonte inesauribile di energia che mi dà la carica per andare avanti in certe giornate no, in certi momenti in cui sei giù di morale. questa mia passione riesce a colmare quel senso di vuoto che a volte mi prende e mi fa ritornare il sorriso e la voglia di continuare ad essere ottimista e positiva. e insieme a tutto questo, se unisco la voglia di fare con le mani dei piccoli lavori come questi biscotti fatti con la pasta frolla formato bustina da tè – ma solo biscotti, perché il tè vero si beve in foglie, allora tutto rientra nella norma e mi do sicurezza e autostima!  chissà Freud cosa direbbe in merito? mah non lo so. so soltanto che tutto ciò mi rende felice e che mi fa star bene !! scopro e ascolto me stessa. assaporo e mi gusto cose che  non sapevo di avere. ora fuori il tempo è grigio e si sente tuonare, ma una buona tazza di tè non me la toglie nessuno. così calda da riscaldare le mie mani e il mio cuore. mi gusto questo delizioso biscottino immerso nel cioccolato nero, bianco e verde fatto così per assomigliare alla bustina di tè nero, bianco e verde. Nnn credete che con queste cose la giornata sia più apprezzabile e gioiosa?
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venerdì 6 aprile 2012

Stencil augurale con le erbe nelle uova :)

L’idea dello stencil nelle uova mi è venuto in mente leggendo il suo blog a sua volta pervenuta da colei che ha progettato questa carinissima decorazione :) seppur di origine antica queste uova così decorate, non fanno parte della mia tradizione pasquale, ma mi sono piaciute così tanto che ho voluto sperimentarle. il desiderio era quello di colorarle con il tè Matcha sperando che le uova diventassero di quel bel colore verde luminoso, ma mi sono sbagliata e dovevo immaginarlo (testarda io sono!! lo sapete!? sii) a cottura le uova bianche mi son diventate rosa (nonostante le avessi fatte bollire a fuoco lento per 10 minuti e poi lasciate riposare non solo per 15 minuti come da ricetta ma per circa un’oretta, sempre  con coperchio). devo dire che comunque l’impronta delle erbe aromatiche è venuta :P e all’olfatto il profumo era quello del tè Matcha (almeno una nota del tè c’era)… ma per averle del colore verde dovrò provare con gli spinaci come dice Lea - credo che vengano meglio ;) quindi se volete fare lo stencil con delle tinte e delle mascherine come madre natura crea nelle uova,  prendete le verdure come le carote, le barbabietole, il cavolo rosso,  gli  spinaci o le spezie come il curcuma, lo zafferano, la paprika ecc. usate le uova bianche quelle dell’antica razza livornese a piumaggio bianco (trovate al Carreful) e sbizzarritevi con le erbe aromatiche come: menta, basilico, timo, rosmarino, salvia e prezzemolo o quello che avete nel vostro giardino,  oppure potete usare anche dei fiorellini come le violette, non-ti-scordar-di-me, pratoline (fiori piccini), cosa che proverò presto. prendete delle collants elasticizzate  che non usate più e tagliatele in lunghezze o tubi di  10 cm per potere inserire le uova su cui avrete appoggiato prima delle foglie di erbe aromatiche, per poi legare le due estremità dietro l’uovo e metterle nei pentolini con i liquidi dove si intingeranno del colore  desiderato creando così lo stencil. a fine lavoro togliere le uova dalla tintura e poi sciogliere ed eliminare le collants elasticizzate e le erbe. Place the eggs on a wire rack to dry, with the stenciled side facing up.mettere ad  asciugare per almeno 1 ora. When you are ready to serve them, dip a paper towel in the vegetable oil and gently rub the outside of the eggs with the oil to create a nice sheen and to bring out the vibrance of the colors.prima di portarle a tavola strofinare delicatamente la parte esterna delle uova con un tovagliolo di carta bagnato con dell’olio per donarle un aspetto lucente e far emergere la vivacità dei colori. Serve immediately, and keep any uneaten eggs refrigerated. Se non le servite subito tenere le uova in frigorifero.
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