sabato 31 dicembre 2011

Happy New Year !!

Cenone di capodanno insieme ad amici, a persone nuove da conoscere e la contentezza di ritrovare vecchi amici d’infanzia. sono stata invitata da Roberta che ha una casa su una collinetta in un paesino vicino al mio. uno spazio verde che circonda la casa pieno di alberi di ulivo e di gelsi, con un panorama immenso. da lì vedremo i fuochi d’artificio dei paesini intorno. un cenone fai da te dove ognuno prepara qualcosa. io naturalmente dolci e tra quelli preparati, uno nuovo (per voi che mi seguite sul blog) ma non per me e la mia famiglia che già l’ha degustato in altre occasioni :) è il Brownie cheesecake (Rose bakery’s recipe) via cavoletto e dirvi che è buono credo sia scontato. Si prepara il giorno prima, si mette in frigo e si preleva prima di partire. Più facile di così!
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sabato 24 dicembre 2011

Buona vigilia e...

...buon Natale! tra cucinamenti vari e sistemazione delle foto del viaggio, per poi postarle nei prossimi giorni, ho preparato ieri questo sughetto ai frutti di mare (in questo caso senza le code dei gamberi ma l'aggiunta di qualche pannocchia) che oggi a pranzo mangeremo con dei ciavattoni. mentre per mio marito stoccafisso con patate e un bel trittico di olive e capperi che se ce la farò a fotografare vi  svelerò anche la ricetta, all'anconetana !! alla sera mangeremo il solito brodetto di pesce del nostro mare e mentre si aspettarà il Natale giocando a tombola o a burraco, avrò messo a cucinare a fuoco basso, nella pentola grande, il brodo con il lesso e il cappone e gli odori vari per il pranzo del giorno più atteso dell'anno. brodo da servire con i cappelletti ed i tagliolini per mio padre, lesso accompagnato dalla salsa verde fatta con prezzemolo, aglio, alici, uova soda e mollica di pane imbevuta nell'aceto e...tante altre delizie della nostra tradizione marchigiana e non (qualcosa anche di quella pugliese). non tralasciando i dolci come il tiramisù che non può mancare, le mandorle ricoperte di cioccolato, pandoro farcito con crema chantilly e gocciole di cioccolato, spumante e limoncello per digerire il tutto :) giornata intensa quella di oggi ma speciale per chi, ancora come me ama questa festa che racchiude un pacchetto pieno di valori, non economici :)
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domenica 18 dicembre 2011

Passeggiando nell'Upper East Side

Buona domenica a tutti! eccomi ci sono, ci sono, solo che non è facile parlare di NY. ancora una parte di me è là e una parte ancora non crede di esserci stata! ma per fortuna esistono le foto e quante foto! duemila possono bastare ?! ;-)  sceglierle non è stato facile, avrei voluto metterle tutte ma questo è impossibile. ancora la mia mente è immersa tra le Street e le Avenue, tra i  grattaceli e gli edifici in ghisa, tra la scia gialla dei taxi e la gente con in mano il famoso bicchierone di caffè e latte. città dal ritmo pulsante, musica che esce da ogni angolo della città e non c’è angolo della città che non dorme mai. note di sole e di calore, di stravaganza e di lusso, note di grigio e nuvole che scorrono via riflettendosi sui grattaceli, giochi di riflessi, note di creatività, luci sfavillanti di notte e di giorno, gallerie d’arte, loft, musei e negozi, bistrot e locali per mangiare cibo di tutte le varietà.
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sabato 3 dicembre 2011

Inside New York City !!

Quando leggerete questo post io sarò  già in viaggio verso New York City !! L’adrenalina e l’eccitazione per questo viaggio era e credo che rimarrà a MILLE anche quando sarò là!!  Ho cercato sino all'ultimo di tenermi distaccata da tutto ciò (senza esternarlo troppo) perchè è un viaggio che ho desiderato da molto tempo e in più per non farmi prendere dalla “neworkite” (malattia per modo di dire) di chi ama questa varia e multi etnica Città. Ho comprato una mappa in cui ho sottolineato e cerchiato le mete da vedere: dai musei  alle librerie, dai food market ai grandi magazzini, dai locali per mangiare alle gallerie d’arte e visto attentamente film ambientati a NY che sky ha passato ultimamente come: Due cuori e una provetta (si intravede un Apple store da far paura da quanto è bello)  e Last night (ambientato nel quartire di Soho con dei loft e locali stracool). Sono delle  commedie semplici ma l’ambientazione è palese. Ho scaricato PDF e letto di tutto! Molte recensioni qui, qui e qui e qui. Insomma mi sono documentata abbastanza! Quando parto non vado mai allo sbaraglio! Mi sono segnata sulla mia Moleskine  gli indirizzi importanti per me e  che mi piacerebbe visitare. Mi accontento di vedere almeno un terzo di quello che ho scritto perché i giorni sono pochi e la City è immensa! Già solo a guardarla con Google Earth mi mette una sensazione di soggezione che quando sarò lì, mi sentirò come "Alice nel Paese delle meraviglie" nel momento in cui Lei diventa piccolissima che tutto intorno le sembrerà enorme! Ecco io mi sentirò così: piccola piccola sotto ai quei  grattaceli così alti e immensi, mi immagino già che mi mancherà il respiro e mi sentirò sprofondare!
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lunedì 28 novembre 2011

Topinambur arraganati o reanati!

Topinambur topinambur ma cosa sarà mai questo tubero che dalle nostre parti è poco conosciuto? E non è nemmeno facile a trovarlo? Ma quest’anno all’Orto Antico ce ne sono moltissimi. Quindi topinambur a volontà! E’ anche chiamato tartufo di canna, patata selvatica o del Canada. La sua pianta assomiglia a quella del girasole solo è più piccola e dà i suoi frutti verso settembre/ottobre ma anche a novembre dato che nel nostro orto li ho raccolti l’altra settimana J Il bello è che quando sradichi questo arbusto rimani sorpresa per i tuberi che contiene sotto terra! E se scavi sotto ancora sotto ne trovi altri. La sua forma è particolare come vedete, tutta bitorzoluta con molte piccole sporgenze, la buccia è striata e di colore rosa fucsia, l’interno invece è bianchissimo! Certo che per pulirli è stata una bella impresa! La terra era ovunque e quella nascosta nelle fessure strettissime era difficile da togliere ma con una spugnetta piano piano ce l’ho fatta!
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lunedì 21 novembre 2011

No knead bread (pane senza impasto) con zucca e semi di papavero :)

Quando lessi questo post di Elena era proprio in questo mese dell’anno (nemmeno a farci apposta) solo che era il 2007! Lei allora viveva a Boston con la sua famiglia e aveva sul lato  destro del blog una foto di una bambina piccola e bionda con in mano un bicchiere di latte! E come Header aveva una foto di un bel mazzo di rosmarino in fiore! Il nome del suo blog “ComidaDeMama” vuol dire “Il cibo della mamma” J. Oltre alle ricette di cibo postava anche i viaggi che faceva, come quelli a New York dandoci informazioni e indirizzi vari sui Food Market, locali e negozi. Mi ricordo che quando leggevo i suoi post  mi perdevo nelle sue foto e nei suoi racconti e sognavo davanti allo schermo del PC perché andare a NY era sempre stato un sogno per me! Allora ancora non avevo aperto un blog di cucina ma avevo iniziato a leggere on line le prime Food blogger come Sigrid alias cavoletto, Elena alias ComidaDeMama e Cuoche dell’altromondo alias Alex e Marina ora divenuto Foto e fornelli alias Alex e altre ancora che già avevano anticipato quello che sarebbe stato poi il nuovo fenomeno nella blogsfera Italiana! una realtà sempre in continua crescita! Di cui molte ne hanno fatto un lavoro! Questa ricetta del pane senza impasto mi aveva colpito molto sia per la semplicità nel farlo (pochi sforzi) che per la bellezza del pane! Avevo visto anche il video. Dopo un anno di letture  anch’io ho aperto un blog di cucina, era il mese di marzo del 2008 e mi lanciai anch’io ad occhi chiusi nella rete :) e piano piano leggendo di qua e di là ho cominciato a conoscere virtualmente e non solo virtualmente ma anche di persona alcune persone che stanno dietro al blog ed a sperimentare le nuove ricette da ogni parte del mondo! Ecco in quel istante mi si è aperto un mondo davanti ai niei occhi, anzi una Bibbia della cucina! Mi piace conoscere nuovi sapori, nuovi ingredienti, nuove culture culinarie, mi piace sperimentare in cucina nuovi abbinamenti. e trovare allora le spezie e gli ortaggi che vedevo sul Web era un impresa ardua (oggi già va meglio) per fortuna :) Per fare questo pane mi occorreva una pentola di ghisa anche se avrei potuto farlo con un tegame di alluminio coperto con della carta argentata da forno. Ma a volte e forse direi molto spesso sono perfettina. Però quest’anno mi è stato donato il lievito madre, ho incominciato a impastare il mio primo pane in casa (che goduria) e poi ho avuto la mia prima Coccotte di ghisa della Staub! Ed allora mi son detta: “This the time” per provare il "No knead bread" cioè il pane senza impasto che spopola orami ovunque sulle pagine delle food blogger! Ma potevo farlo semplicemente con della farina io? No ma ti pare!? ho voluto farlo con l’aggiunta della zucca che ne avevo tantissima e non sapevo più dove metterla e dei semi di papavero :)

Quindi oggi ricetta del No Knead bread (pane senza impasto) con zucca e semi di papavero :)
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martedì 15 novembre 2011

una crostata al tè "Rosa d'oriente" e un aiuto per Officina di cucina


Eccomi di ritorno da un Week End pieno di delizie al tè! Ho partecipato ad un evento molto importante per me e in particolar modo per Lei l’intenditrice del tè in foglie che ha inaugurato Domenica scorsa, sempre nella cittadina di  Jesi ma questa volta al centro, vicino al Comune, il suo nuovo aTèlier "Cose di Tè". Più ampio più spazioso e con uno spazio dedicato alla scuola del tè. Fabiola Ruggiero l’ho conosciuta nel lontano 2008 ad Herbaria alla cerimonia Giapponese del tè e da allora abbiamo condiviso diverse esperienze insieme divertendoci moltissimo! ed io ho imparato molte cose in merito a questa bevanda ancora da noi non molto conosciuta. Domenica ho ritrovato con mio piacere la meravigliosa Barbara Albasio, una donna con il sole nel viso, piena di energia e di positività! Adoro il suo sorriso, i suoi movimenti femminili quando balla, la sua voglia di vivere! Poi ho conosciuto un personaggio molto simpatico e cosmopolita come d’altronde non poteva essere, essendo vissuto da piccolo a S. Francisco e poi per trentanni a New York ed ora vive a Parigi trascorrendo l’estate in Grecia per insegnare Yoga. Lui è il coreografo e regista Amadeo, la sua carriera inizia a Broadway con l’indimenticabile musical HAIR, chi non ricorda il film! di cui è stato il primo coreografo e successivamente anche direttore artistico in Europa, Australia e Giappone. Artista geniale poliedrico, ma soprattutto molto ma molto gentile e simpatico! Spero di incontrarlo di nuovo e chissà nella sua scuola di Parigi J… dopo aver parlato di tantissime cose, mi ha dato vari consigli in merito ad una vacanza che poi svelerò in seguito J Amadeo in occasione di questa apertura ha creato un flash mob con movimenti e gesti che rappresentavano il rito del tè! E’ stato un momento di grande entusiasmo ed emozione e nello stesso tempo l’energia si è liberata nella Piazza coinvolgendo tutti i presenti  persino l’assessore Olivi Daniele. Credo che questo evento ha portato alla cittadina di Jesi una ventata di novità, di festa e di cambiamento! E’ stato bellissimo! Ma dopo i festeggiamenti abbiamo anche mangiato e bevuto tè a non finire e questa crostata (insieme ad altre cosucce dolci e salate fatte da me) è stata apprezzata  moltissimo e la gente è rimasta stupita nel sapere che il tè non solo si beve ma può essere associato come ingrediente al cibo! Annette un’altra appassionata di tè ha curato l’altro menù! Con taralli e grissini al tè e varie. Quindi Tè non solo da bere ma anche da mangiare!

Crostata con crema pasticciera al tè “Rosa d’Oriente”
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giovedì 10 novembre 2011

Tè libera tutti !!

Royal Keemun Mao Feng è un tè nero pregiato fatto di piccole foglie ma regolari con profumi di cacao e di miele, con un gusto complesso e leggermente affumicato in finale. Il colore ambrato nella tazza completa l'armonia di questo eccellente tè di grado superiore tra i più apprezzati in Cina. E con questa tazza fumante di tè mi sono coccolata un po'riscaldandomi l'animo mentre scrivevo questo post. Le sue foglie saranno un ingrediente particolare di un dolce che sarà presente accanto ad altre delizie in occasione dell'inaugurazione del nuovo "aTèlier Cose di Tè". Tè da mangiare e da sorseggiare. Tè Tarry Lapsang Souchong, Tè Matcha Genmai, Fiore di tè, Orchidea Nera, Astro D'Argento, Stella Cometa sono i nomi dei tè che sarranno serviti con i dolci ed i salati per chi vorrà venire a trovarci e liberare l'energia che si creerà in Piazza dell'Indipendenza a Jesi (AN) domenica 13 novembre dalle 15.30 in poi con un flash mob a sorpresa! Potrai ballare con noi ispirandoti ai passi di Amadeo, coreografo del celebre musical Hair a Broadway!!
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giovedì 3 novembre 2011

Rotolo al cioccolato con panna e confettura di fichi al cacao

Quest'estate di marmellate, confetture e conserve ne ho fatte decisamente poche e tra le poche fatte c’è questa confettura di fichi con cacao in polvere vista da Sara!  Oltre ad utilizzarla per la classica colazione del mattino con delle fette biscottate ai cereali e con dei panetti di burro, ho voluto farci un dolce rotolo per una merenda pomeridiana da accompagnare ad un frullato di frutta per i ragazzi o ad una fumante tazza di tè per me! L’abbinamento  cacao e fichi è risultato ottimo! Il gusto ottenuto ha conquistato un po’ tutti nella mia famiglia! Da mia madre che per le novità risulta essere sempre un po’ scettica ai miei figli che non adorano mangiare questo frutto. Ed è piaciuta anche ai loro amici che quando vengono a studiare qui da me sanno che poi troveranno sempre delle dolci sorprese J
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giovedì 27 ottobre 2011

Giovedì gnocchi!

eh si questo primo piatto faceva parte del menù del giovedì nella trattoria della mia famiglia. Gnocchi fatti in casa dalle mani esperte di mia madre che li preparava il giorno prima con le patate bianche e poi li surgelava per il giorno dopo. Non so quante quanti chili di patate pelava perché al giorno si servivano all'incirca 50 coperti, quindi immaginate un po’ voi la quantità di patate, io non ve la so dire e il giovedì la maggior parte dei clienti ordinava questo piatto. Il fatto che sia il giovedì il giorno stabilito per proporre questo primo credo che lo si debba attribuire alla tradizione cristiana in virtù del fatto che il venerdì era ed è per chi ancora lo vuole mantenere, il giorno dedicato alla penitenza, quindi si mangia/va il pesce "cibo magro"e di conseguenza il giorno prima appunto il giovedì era/è concesso fare uno strappo alla regola e regalarsi un piatto più sostanzioso. Si perché una volta c'era questa tradizione da seguire (non so se ancora è rimasta in qualche trattoria della zona). Quindi: Giovedì gnocchi, venerdì pesce e la domenica  vincisgrassi, lunedì brodo o minestrone :-) Da noi gli gnocchi venivano serviti con il sugo del ragù, con il sugo di pomodoro, con il sugo alla papera, ai quattro formaggi e negli ultimi anni avevamo abbinato agli gnocchi il sugo di pesce sia in versione bianca che in quella rossa. All’inizio i clienti rimanevano molto titubanti e un po’restii ad ordinarlo perchè non lo avevano mai provato e allora volevano andare sul sicuro preferendo mangiare gli gnocchi con i classici sughi ma poi noi lo consigliavamo vivamente e siccome la clientela fedele si fidava di quello che gli suggerivamo accettava di buon grado. E devo dire che poi è stato tutto un passa parola tra di loro perché quando ritornavano la settimana seguente non c’era bisogno di consigliarlo ma ordinavano subito senza esitazioni: gnocchi alla marinara! E quindi oggi vi vorrei proporvi questo piatto per me un pò nostalgico ma nello stesso tempo pieno di ricordi, perché non abbiamo più la trattoria, ma mia madre ora ogni giorno, che non fa altro che pensare a cosa si deve mangiare, ce li fa trovare non solo il giovedì ma anche gli altri giorni della settimana. E l’altro giorno avendo una piccola cassetta di patate blu di origine francese (non le “vitelottes”) ho voluto provare ad imparare a fare gli gnocchi pure io. Niente di più semplice  e facile!
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giovedì 13 ottobre 2011

Gli sciughetti o sughetti marchigiani ovvero la polenta dolce :)

L’altro giorno ero casa di mia madre e dopo varie chiacchiere culinarie arriva zia Silvana (la sorella minore di mia madre) portando in mano un vassoio contenente gli “sciughetti o sughetti”! Mi dice: Carla questi sgiughetti sono per tuo padre che ne va matto! E che cosa sono? Rispondo io! E’ un tipo di polenta dolce fatta con il mosto, assaggiala e vedrai che è buona.  A prima vista ho fatto una faccia con due occhi sgranati ma sono consapevole che mai dire “non mi piace se prima non si è provato” giusto? allora ho preso un cucchiaino per prenderne una piccola parte di questa polenta o gelatina rossa. Si perché per me rassomiglia molto a una gelatina. Ma appena  comincio a deglutire quella piccola dose rimango stupita e meravigliata! Ne prendo un altro cucchiaino e dico a me stessa che non è niente male! Mio padre mi guarda e mi domanda: allora? Che ne pensi? Lo sai che questo è un antico piatto contadino della nostra terra. Lo mangiavo spesso quando ero ragazzo. E tua zia sapendo che mi piace molto me l’ha portata. Lei, la zia ci tiene molto a tramandare le vecchie tradizioni e a far contenta le persone a cui vuole bene. A questo punto ci siamo date appuntamento nella sua cucina per insegnarmi la ricetta. e considerato il fatto che ancora in alcune zone la vendemmia non è terminata grazie al tempo clemente e sperando che ancora anche voi riusciate a trovare al mercato dell’uva fragola, vi rimando questo piatto antico della tradizione contadina marchigiana, vi va?
Prima della ricetta qualcosa in vernacolo :)
Setembre, uva, vendemia e mosto.
E col mosto, la farina de grà o de'
granturco, njaltri ce famo i sciughetti.
E' un dolce bono 'mbel pò.
Fe nulì el mosto po ce butè la farina.
Dovè girà 'ntun pentolò cume
se fa cu la pulenta. Ala fine ce
metè le noci o le mandule
bele tritate. Fe bulì un tantì e pò
verzè 'ntun piato per falo rafredà.
'Na squisiteza, un dolce tipico de
stu periodo. Na volta i cuntadini li
preparavane per purtali in paese
in dono ale persone impurtanti
in zegno de stima e de usequio.
Se preparane pure 'nte culal'tre
pruvince marchigiane.
li chiamane "sughitti" a Macerata
e Pesaro, i "sapetti" ad Ascoli.
Niente a che vedè con le verziò
industriali,mejo lascià perde!!!

Le dosi sono per ogni litro di mosto:

1 litro di mosto
200 gr di farina di mais
100 gr di noci tritate
*un cucchiao di zucchero

Si prende l’uva fragola (circa 700/800 gr) rossa e bianca e ci si ricava il  mosto spremendola bene bene. Ah se volete conservare il mosto per fare altri dolci o altre cose varie conservatelo una volta freddo in una bottiglia di plastica, nel surgelatore e all’occorrenza tiratelo fuori! Con il mosto da queste parti si fanno anche le ciambelline e il pane. Questa ricetta della ciambellina di mosto la devo chiedere all’altra zia che la sa fare bene :) Allora dicevo una volta spremuta l’uva la si versa nella Cocotte di ghisa che usarla per questa occasione è un vero must! Meglio di così non si può! La si fa bollire e schiumare per circa 30 minuti o sino a che il liquido non si è ridotto della metà e infine si fa raffreddare. Questa operazione si può fare anche il giorno prima. Una volta che il mosto è freddo si aggiunge lo zucchero (un cucchiaio) e lo si fa bollire appena cioè il tempo che si sciolga. Versare ora a pioggia la farina di mais e girare con un cucchiaio di legno o altrimenti con una frusta. Cuocere per circa 20 minuti a fuoco basso fino a che non si ha la consistenza della polenta. Spegnere il fuoco e aggiungere le noci tritate mescolando bene. Versare il tutto su un piatto grande o vassoio di legno o in ciotoline facendola raffreddare. A questo punto la polenta diventa come una gelatina :) Una volta si usava mettere metà farina bianca e metà farina gialla, o solo farina bianca o come in questo caso solo farina gialla, ma mia zia preferisce farla con la farina di mais perché le sembra che rimanga più consistente e corposa. Voi potete provarla come volete. Devo ammettere che il gusto è decisamente dolce e particolare (direi anche che si potrebbe togliere la dose dello zucchero), la croccanteza delle noci le conferisce quel tocco che non guasta e che serve a spezzare la morbidezza del composto e alla fine della fiera direi che questi piatti antichi della nostra tradizione sono fatti con pochi ingredienti, semplici ma buoni! :)

Questa polenta che vedete nel colore rosso violaceo è fatta con uva fragola rossa ed è quella che mia zia ha portato a mio padre, mentre quella nelle foto su in alto (di color marrone) è preparata con uva fragola bianca e uva fragola rossa. Queste caramelline sono dei piccoli esperimenti che ho fatto io, non proprio riusciti.  Ho messo le foto solo perchè a vederli sono carini altrimenti oltre al fatto che lo zucchero veniva assorbito rapidamente dalla polenta il tasso zuccheroso era troppo alto! però senza il contorno dello zucchero e serviti in pirottini può essere un'idea sfiziosa e carina da portare in tavola per far conoscere dei nuovi sapori, perchè no?
Ultimo avvertimento: non mangiate questa polenta calda perché è decisamente lassativa  :)
Buona giornata a voi tutti!
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domenica 2 ottobre 2011

N'goyo la melanzana rossa al forno!

Zucca o pomodoro? Cosa vi sembra questo ortaggio mignon? guardatelo bene...no no niente di tutto questo! E' una melanzana rossa e il suo nome è N’goyo di origine africana. Non so nemmeno come si pronuncia, forse niguio? mah! però è piccola, piccola e piccina da far quasi tenerezza e per rendervi l’idea di quanto piccolina sia basta guardare le foto alla fine del post...sta tra il pollice e l’indice di una mano o racchiusa nel pugno di una mano insomma può sembrare una small zucca o un pomodoro rosso ma invece è una mini melanzana. Di melanzane baby nel nostro Orto Antico ne avevamo una varietà l’anno scorso, di colore bianco e viola e dalla forma ovale chiamata appunto baby melanzana, la melanzana rossa di Rotonda della Basilicata l’avevo vista qui, quella simile del Pollino Lucano qua,  ma questa tutta rossa è la prima volta che la vedo dal vero e che la mangio! Eh si ho provato a cucinarla cercando di inventarmi  qualcosa di appetitoso. Pensando e ripensando l’unica cosa che mi veniva in mente era quella di farla al  forno. Ne avevo cinque di numero quindi sott’olio o sott’aceto nemmeno a parlarne, sminuzzarla e farne un sughetto con altri ortaggi no mi entusiasmava molto perché volevo che la sua forma rimanesse intatta per essere appetibile agli occhi e allora l’unico modo era quello di farcirla con qualcosa e farla al forno! Il gusto rimane più amarognolo rispetto alle nostre classiche melanzane ma se le riempiamo con questa crema l’amaro scompare! Ah è molto piena di semi ma questi l’ho tolti :) alla fine della cottura.
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lunedì 26 settembre 2011

Lasagne in bianco!


Ben ritrovati! Come avete passato la Domenica? Che cosa avete preparato per pranzo ieri? Ecco io ho cucinato queste belle lasagne in bianco! Ah ne avevo una grande voglia, era parecchio tempo che non le mangiavo in versione vegetariana. Questa è un’alternativa alla classica lasagna rossa cioè quella fatta con il ragù che una volta qui dalle mie parti ma anche in Emilia Romagna, si mangiava per il pranzo Natalizio o alle feste mentre al giorno d’oggi si mangia quando si ha tempo per prepararle e in numerose varianti. E’ una pietanza che si porta anche quando si fanno delle scampagnate perché le lasagne sono buone anche fredde in quanto mantengono il loro sapore. A me però piacciono calde calde e ben cotte con quelle punte abbrustolite che quando le metti in bocca senti tutta la loro croccantezza e la besciamella deve essere abbondante perché deve colare quando tagli la sfoglia! ah che goduria per il palato! La sfoglia  non è come quella di una volta quando mia nonna la faceva solo con il mattarello ma ci si accontenta! Nella mia regione e in alcune zone dell’Umbria ci sono anche i vincisgrassi che sono una variante locale con una antica tradizione, vengono fatti con il ragù a cui vanno aggiunti le frattaglie o il tartufo. Ma oggi andiamo in bianco! Ah potete inserire anche altre verdure o ortaggi! Sbizzaritevi  nell’interpretazione!
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giovedì 15 settembre 2011

Una crostata di ricotta, amaretti e cioccolato per storie di Scout!

Come ogni anno quando si arriva ad agosto si parte per andare a prendere mia figlia al campo estivo Scout che quest’anno si è svolto dopo ferragosto e nella zona di Monte Cavallo in provincia di Macerata. Scelgono sempre posti che si trovano tra gli Appennini, posti incontaminati, con dei panorami stupendi, aria frizzante e natura selvaggia, le stradine per arrivare vicino al campo sono così irte e strette che a volte ti tolgono il fiato solo a guardare in basso. Posti dove si possono ancora vedere greggi di pecore, pascoli di mucche e sentire il suono del loro campanaccio, scoiattoli e daini,  piante di rovi e di sambuco, cardi ecc… Quest’anno c’erano moltissime piante di sambuco in fiore, avrei voluto portarmelo tutto a casa per farne della marmellata ma l’ho solo fotografato! E quando si va a prendere i nostri figli, noi genitori portiamo sempre  il pranzo da casa, un pranzo abbondante arricchito da dolci di tutte le varietà, perché dobbiamo sfamare questi ragazzi che per 10 giorni hanno camminato per lunghi sentieri, sotto il sole quando va bene ma anche sotto la pioggia quando va male! Ma quest’anno sole a volontà! Camminano utilizzando la bussola e mettendo indietro di un’ora l’orologio per avere un 'ora digirono in più, imparano la tecnica dei nodi e mille astuzie per la sopravvivenza e dove ognuno ha un compito e una responsabilità. Imparano ad essere indipendenti ed a superare gli ostacoli della vita e soprattutto imparano a crescere in modo sano e rispettando gli altri. Giocano e si divertono da morire, vivono all’aria aperta in una pace assoluta, si avventurano in cima ai monti, si sporcano, camminano scalzi, si lavano con l’acqua fredda e a volte si fanno pure male se non stanno attenti (purtroppo a volte accade e quest’anno diversi casi), si beccano le zecche o pruriti vari dovuti agli insetti o alle erbe selvatiche, ma questi sono i rischi che si corrono e nonostante tutto loro vanno avanti! Quest’anno non so perché ma mia figlia mi è mancata molto! eppure è il quarto anno che lo fa e dovrei esserne abituata, mah, non so spiegarmi il perché di tale mancanza. So solo che non vedevo l’ora di abbracciarla! Quando sono giunta al campo l’ho stretta forte forte e poi ad una ad una anche le sue amiche di squadriglia. Sono tutte ragazze che conosco bene, frequentano mia figlia anche nella vita di ogni giorno e di conseguenza anche la mia casa e conoscono bene i miei dolcetti J
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lunedì 5 settembre 2011

Un pomeriggio di fine estate tra l'Antico e le Palme

Buon lunedì a tutti! Finite le vacanze vero? Tutti al lavoro? Ok! allora oggi niente ricetta, prendiamoci una piccola pausa e andiamo a fare una passeggiata tra i vari stand del mercato d'antiquariato "L'Antico e Le Palme"che si è svolto dal 26 al 29 agosto a San Benedetto Del Tronto e che non ero mai andata! Ecco qualche scorcio o diciamo qualche scatto fotografico preso qua e là. Frammenti di vita vissuta, oggetti consumati, profumi di antico e sapori conosciuti hanno portato una volata di allegria a questa giornata afosa di un sabato pomeriggio di fine estate. Oggetti che mi hanno riportato indietro nel tempo facendomi ricordare momenti di vita della mia adolescenza, quando si giocava con le bocce colorate di plastica, quando si leggeva Topolino, Diabolik e Tex eh si perchè avendo un fratello questi giornali erano di casa, ma non mancavano i fotoromanzi! Ma vi li ricordate? quanto sogni ad occhi aperti! e i cesti portalavoro? io  li avevo di legno a due piani che si piegavano e si allargavano per contenere le matassine di cotone con cui facevo ricami sulle stoffe! cesti dove si metteva anche le forbici, il ditale, il metro, l'ago, gli spilli e tutto l'occorente per cucire. Però quelli presenti qui al mercato erano d'epoca americana e di altri materiali, molto più raffinati ed eleganti. Tanti mobili da giardino in stile inglese e francese, mobili con le ante ricoperte con la rete come quelle delle conigliere e delle stie per le galline :-) Poltrone, poltroncine, divani, divanetti, sedie di legno e di ferro, tavoli, tavolini e sedie di tutte le forme e i colori. e poi piatti, sottopiatti, bicchieri, tazzine da tè, posate d'argento...vestiti di lino, di cotone, pizzi, merletti, bottoni vintage, collane di perle a due o tre fili, bigotteria americana, cappelli con veletta, cappelli d'organza, di seta e di velluto. Dipinti d'epoca, libri e tomi antchi, stampe in bianco e nero di divi e attori americani e italiani. Un bel frullato di epoche e anni passati! ma quello che mi ha colpito di più è stata la zona sotto la pineta! un piccolo spazio occupato dai vecchietti che hanno portato oggetti umili tipo: chiavi antiche, mortai, scatoline con il grasso per pulire le scarpe, lavatoi, culle di ferro, bambole e cavalli a dondolo, banconote e monete fuori uso, macchine fotografiche e telefoni di una volta, mobili di campagna...un angolo nascosto e riservato, silenzioso e pienodi magia. Un pomerigio passato con due mie amiche a riscoprire gli affetti e le emozioni di un passato, a riavvolgere il tempo e viver per un attimo epoche ed anni vissuti dai nostri genitori e nonni...una bella immersione nella memoria.
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mercoledì 24 agosto 2011

Panna cotta ai fichi verdi con cardamomo e agar agar

L'estate è arrivata! Tardi ma è arrivata! Temperature caldissime qui sulle colline marchigiane e per rinfrescarsi un po' oltre al fatto di trascorrere serate in riva al mare sotto il Monte Conero, si cucina quel che si può e un dolce facile e veloce, ma che conquista un po' tutti ci voleva, in particolar modo ci voleva a me per darmi una carica di energia come pure mangiare tantissisma frutta. E in questo periodo i fichi la fanno da padrona, eh si questo è il loro periodo...solo che quelli neri quest'anno neanche l'ombra! cioè qualche frutto si è visto ma sono caduti prima che maturassero. Gli anziani del posto dicono troppo caldo e io dico ma se il caldo è arrivato ora! Mah! chi ci capisce è bravo! Allora mi sono accontentata di questi verdi che per carità vanno bene lo stesso, era solo un piccolo capriccio culinario ;-P Questi fichi verdi sono stati colti da me e dal gentile amico di famiglia che possiede un piccolo orticello con qualche albero da frutto in un paesino che si trova giù giù in pianura. Colti l'altro pomeriggio alle 14.30 e sottolineo l'ora perchè è da matti andare a raccogliere fichi a quell'ora dove il sole piombava fitto fitto sulle nostre teste! Un pomeriggio rovente, arrampicati su un fosso e con una zappa in mano per raggiungere i rami che avevano questi preziosi frutti maturi. Beh ecco io ero passata solo a sapere se aveva i fichi poi ritornavo, che non era urgente emi sono  raccomandata di non andarci a quell'ora, ma il Signor Mario ha insistito tanto che siamo andati. Vabbè poi sono stati 10 minuti ehehhh...e alla fine della fiera siamo salvi tutti e due ;-) Un bel Grazie Mario ci vuole! Un cestino di vimini lo abbiamo riempito e con alcuni ho provato a fare questa gustosa panna cotta mentre con il rimanente del raccolto confettura! Per chi volesse una variante alla solita panna cotta accompagnata con salsa al cioccolato, al caramello, ai frutti di bosco da proporre a casa come merenda pomeridiana o da servire agli ospiti come dessert dopo una cena all'aria aperta abbinata ad un bel flute di Prosecco freschissimo ecco direi che questa ricetta è un'idea azzeccata! 
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domenica 14 agosto 2011

E' tempo di...


…preparare piatti al profumo di mare. è tempo di passeggiate lungo la battigia. è’ tempo di letture e di ascoltare musica. È tempo di andare a teatro o di guardare un cinema all’aperto. È tempo di eventi e sagre paesane. E’ tempo di rilassarsi, di godersi la quotidianità anche nelle piccole cose. E’ tempo di prendersi cura di se stessi, di coccolarsi e di amarsi. è tempo di godere le ultime giornate di chiarore. è tempo di  vedere le stelle cadenti. È tempo di conserve, marmellate, barbecue e pic nic. è tempo di aperitivi in riva al mare o di cene al lume di candela. è tempo di vacanze, di fare le valigie, di prendere il treno o l’aereo. È tempo di congiungersi alle famiglie lontane. È tempo di stare insieme e mangiare sano.

…ma è tempo anche di pomodori!
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martedì 2 agosto 2011

Profumo di pane con lievito madre!

Bell’impegno che mi sono presa! Beh si ecco questo dono che mi è arrivato in casa è un bellissimo dono! Ma è da accudire, coccolare e rinfrescare tutte le settimane quindi capirete che l’impegno e la costanza da mettere è inevitabile! Anche perché altrimenti se non si fanno i rinfreschi addio lievito madre!  Ecco l’ho detto! Ho ricevuto in regalo il levito madre! Però e c’è un però, ne vale la pena! Perché  se prendete mano e vi organizzate (quello che ho fatto io) tutto diventa facile, semplice, divertente e soddisfacente! Si soddisfacente è la parola esatta!  All’inizio quando ho ricevuto il lievito da Daniela che ha fatto da tramite tra me e il suo proprietario, cioè Fabio, suo cognato, appassionato della lievitazione naturale e di tutto ciò che gli gira intorno, ho avuto un certo timore e preoccupazione perché ero inesperta e non sapevo bene come fare per tenerlo in vita.  Ma dopo ore e ore di documentazione,  leggendo qui, leggendo qua e da altre parti la mente si è schiarita e i pensieri dubbiosi sono svaniti! Puff! Fabio non lo conosco personalmente, ci siamo scambiati solo delle mail per darci consigli vari ma spero presto di incontrarlo e ringraziarlo di persona! E’ quasi un mese che ogni settimana faccio i rinfreschi (sono gli impasti per far riattivare il lievito) e che chiamo zie, parenti e amici per donare una parte del lievito che non uso :-) un andirivieni di persone, di telefonate, chiacchiere e varie sull’esito dei vari esperimenti che si fanno! Per il momento ho provato a fare solo il pane e la focaccia genovese in modo da imparare bene come si fa e ora dopo vari esperimenti posso dire di aver capito come si fa a fare un pane dalla crosta croccante e dalla mollica alveolata e leggera.
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martedì 26 luglio 2011

I friggitelli al forno nelle mini cocotte Staub


L’idea di questa ricetta mi è venuta guardando la rubrica “Eat Parade” che ogni venerdì alle 13.45 viene trasmessa all’interno del tg2 e che è per me un appuntamento fisso della giornata (se sono a casa chiaramente) vi consiglio di non perderla assolutamente se siete amanti del mangiare sano e con tutte le info e i consigli che ci dà diventa molto interessante. Una rubrica che ci fa conoscere i prodotti (molti sono Presidio Slow food) del nostro territorio con l’abbinamento di ottimi vini. In più si parla di: sagre, eventi, fiere, manifestazioni enogastronomiche in giro per la nostra bella Penisola, gite fuori porta per il WE e piatti della cucina regionale e in ultimo prima dei titoli di coda ci dà consigli gustosi da leggere e da bere. Poche settimane fa mentre seguivo questa rubrica lo chef Maurizio Bianchini ha presentato una ricetta con i frigittelli e un'altra con i peperoni “normali” e mi ero ripromessa di farla appena avessi trovato questi deliziosi peperoni dal sapore dolce.
I friggitelli li conoscete benissimo no? Sono quei peperoni dolci con la forma allungata di colore verde o rosso. Sono buonissimi già farli semplicemente fritti ma in questa versione si crea un piatto appetitoso e godibile. Ecco a voi la ricetta da me rivisitata ;-)
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lunedì 18 luglio 2011

E…sta…Tè!

Con l'arrivo delle giornate estive, assolate e calde la voglia di bermi un tè rimane sempre anche perchè il tè in versione fredda è molto rinfrescante e dissetante. L'avete mai provato? Oltre all'Anacapri di cui sono una vera addicted ieri mi sono preparata questo tè del benessere che si chiama "Mordimi". Un infuso composto dal rooibos verde che è ricchissimo di antiossidanti e privo di caffeina, con note naturali di frutta. La preparazione è semplicissima e se aggiungerete delle fettine di frutta fresca di stagione (fettine di pesca in questo caso) con accanto delle piccole foglioline di menta, il successo è assicurato. Ideale per un Happy Hour inaspettato e analcolico e se accompagnato con dei cubetti di ghiaccio sempre fatti con lo stesso tè che vanno ad aggiungersi al tè vero e proprio in modo che quando si sciolgono il tè non risulta acquoso stupirete i vostri amici! Piccole mosse per regalare un gesto d'amore!
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lunedì 11 luglio 2011

Ovis molis alla confettura di pesche per una colazione ricca

Buon lunedì! Fine settimana caldissimo ehhh!? Ma per fortuna il mare è vicino e se qui sulle colline non circola l’aria (poche volte accade ciò ma questi giorni sono stati una di queste poche volte) si parte e si va a fare un bel tuffo nelle acque dell’Adriatico (la Baia di Portonovo). Però nonostante il caldo torrido ho acceso il forno! Si l'ho fatto! E’ che quando mi prende la voglia di fare non “guardo in faccia a nessuno” nel senso che non mi importa se grondo di sudore. L’importante è che sono a casa da sola così mi concentro meglio, apro la porta/finestra della mia cucina che da sul terrazzo e che nel pomeriggio è senza sole, accendo la televisione e metto un canale dove trasmettono documentari sugli animali o dove si parla delle isole e delle loro bellissime acque che le circondano. Quando cucino mi piace avere come sotto sfondo un vocio rilassante o  altrimenti accendo la radio e mi collego su radio Montecarlo che trasmette spesso musica soft. Ecco così riesco a fare baking con molto piacere e questi ovis molis alla confettura di pesche saturnine sono stati fatti venerdì scorso. La ricetta è tratta dalla rivista Sale & Pepe non di questo mese ne di quello passato ma di tanti anni fa! Ogni tanto mi piace ripescare ricette da giornali o libri datati tanto sono sempre attuali! E così sfogliando questa rivista mi ero ripromessa di fare questi biscottini dalla pasta frolla utilizzando i tuorli delle uova sode. Si si uova sode e questa cosa mi aveva molto incuriosita, in più avevo questo barattolino di confettura di pesche saturnine fatto dopo averle raccolte qui a cui ho riservato un posto d'onore e privilegiato cioè quello di inserirsi nella cavità di questi piccoli piaceri dandogli un tocco di energia e di gusto insolito. La pasta frolla fatta in questo modo è di una friabilità davvero ottima non avrei mai creduto! Appena gli dai un morso ti si scioglie in bocca come un burro e quella parte di confettura gli dona una fragranza speciale.
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lunedì 4 luglio 2011

Un mazzo di cardi in seme dall’Orto Antico

Questa mattina avevo due ore libere, il tempo era favorevole, il sole c’era e i temporali questa volta non si sono messi di traverso! Quindi ho preso la macchina sia quella a quattro ruote che quella fotografica e sono partita. Me ne sono andata nell’Orto antico a rilassarmi un po’!  Avevo bisogno di tranquillità e di quiete e soprattutto di silenzio. Ho ammirato tutto quello che c’era con calma scrutando bene ogni pianta. Anche quest’anno i pomodori crescono a pieno ritmo, appena si allungano vengono legati con la rafia alle canne, già mi immagino che oltre a farne colorate e saporite insalate, verranno  invasate per farne delle meravigliose macedonie e conserve. Le piante di pomodori si separano di circa 40/50 cm e tra esse si intravede il ciuffetto di un bel sedano. Le  varietà: il pomodoro di Monte San Vito, lo  yellow pear, il chocolate, il  green zebra e lo yellow stuffer e tante altre che ora non mi ricordo il nome…Sulla sinistra dei pomodori, una vivace e alta fioritura di cardi dalle foglie verde argento spicca verso l’alto, con i suoi fiori violetto e blu indaco. Sono uno sbocciare continuo per poi diventare seme da raccogliere. La varietà è il Gobbo di Lucca. I cardi in fiore sono di una bellezza unica. Certo prenderli in mano non è piacevole perché oltre a pungerti, ti lasciano qualcosa di appiccicoso che non so definire ma la tentazione di vederli in un bel vaso in casa è molta che vabbè ne ho raccolti un po’ e ne ho fatto un bel mazzo con assieme dei piccoli girasoli e un po’ di camomilla. Piante di zucchine invece si elevano da terra per pochi centimetri ma ricche di fiori e di ortaggi. Varietà dal colore verde, giallo e bianco colorano un fazzoletto di terra: la genovese, la gold, la gialla rugosa friulana e la mezza lunga triestina bianca. E poi girasoli, girasoli e girasoli fanno da contorno all’orto come se fosse una staccionata. Ho raccolto un po' di zucchine e qualche fiore e con il bel mazzo di cardi mi sono messa seduta su un muretto di fianco all’orto e ho provato a giocare facendo una composizione nei miei stivali di gomma. Così eccomi qui a condividere con voi queste foto in modo che possiate vedere com’è la natura con i suoi ortaggi in questo periodo dell’anno. Spero di trasmettervi la bellezza e nello stesso tempo la semplicità di questo spettacolo. Anche le piccole cose anzi credo che soprattutto le piccole cose come queste aiutano a far ritrovare le energie in un momento di stanchezza. Mi sono emozionata davanti ai colori dei cardi in fiore e davanti a quei piccoli ma lavorativi insetti che volano da un fiore all’altro e quando si posano sulle corolle, le loro delicate zampette si muovono freneticamente come dei piccoli operai. Api e coleotteri atterrano e decollano  velocemente senza vedere che tu sei lì a fotografare, tantè che quando mi sono avvicinata per fare le foto ho rischiato molto! Ma la sensazione appagante che mi dà nel soffermarmi a guardare tutto questo è di un immenso piacere. Armonia e emozione, colore e sfumature,  silenzio e fruscio, terra e acqua, fiori e ortaggi.
Ora vi lascio guardare senza interrompervi :-)
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giovedì 30 giugno 2011

Il fricchiò anconetano nella Cocotte Staub!


Lo conoscete questo piatto antico di verdure? E’ una ricetta contadina tipica delle mie parti e il suo nome è il “Fricchiò” ma so che in altre città d’Italia si conosce come il frecandò nel maceratese, la cianfrotta a Roma, la caponata in Sicilia, il ciambotto nell'Abruzzo e l’Iman Bavildi nella versione turca e…e.. chissà ancora quanti nomi avrà e quante versioni ci saranno non solo qui in Italia ma anche nel resto del mondo. Forse una simile ratatouille francese? Anche se questa è accompagnata da una salsa di peperoni. Ma Paese che vai nomi diversi che trovi! Una preparazione che poi ognuno a seconda delle tradizioni o no mette o toglie un po’ di quello che ha nell’orto o che trova sul mercato. Diciamo comunque che questo del cibo (come credo che lo sia anche per la musica) è un punto d’incontro con le varie culture che si percorrono lungo il mediterraneo o perché no al di là dell’oceano! Questa è la mia versione anconetana che mia nonna cucinava per mio nonno e che poi mangiavamo tutti in famiglia perché è appetitosa e stuzzicante!...son pomodorini, zucchine, melanzane, peperoni che si mettono in una cocotte con cipolla e pomodoro Ops! che si mettevano una volta in padella ora nella cocotte Staub!
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giovedì 23 giugno 2011

Una torta sotto e sopra con le pesche saturnine!

Queste pesche saturnine mi arrivano direttamente dal piccolo ma ricco frutteto di Enrico che si trova non lontano dalla mia casa! Eggià chi l'avrebbe mai detto! Perchè questo non me lo sarei mai immaginato o sognato, nemmeno nell’anticamera più lontana del mio cervello! J E’ un modo di dire ehhh...perchè dovete sapere che per trovare questi frutti ho girato i mercati e supermercati di mezza provincia della mia città, in lungo e in largo, senza nessun risultato! ed ora queste pesche dal profumo intenso e dalla forma particolare ce l’ho a due passi e non lo sapevo? No, non ci posso credere! Grazie mille Enrico per l’immenso regalo che mi hai fatto e stai sicuro che il prossimo anno ritornerò!
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venerdì 17 giugno 2011

Agugliano, i suoi abitanti e il gelato


Si sono chiuse le danze, il sipario è calato, le luci si sono spente e le viuzze del Paese sono ritornate ad essere libere come sempre. Il via vai delle persone intervenute (migliaia!!!) è solo una immagine fissa nei miei occhi! Le manifestazioni d’affetto e i riconoscimenti ricevuti per la qualità del gelato ed anche per la bellezza del Paese accompagnato da un panorama stupendo permesso anche dalle belle giornate che ci sono state, è vivo e presente e rimarrà indelebile nel mio animo. E’ stata una vera maratona del gelato: intensa, movimentata, energica, colorata e spumeggiante! Anche stancante, ho ancora le braccia piene di more per servire le coppette di gelato! Ma è stato tutto gratificante, molto ma molto appagante! E credo che questo sensazione sia comune per tutti coloro che hanno partecipato! L’impegno è stato costante, a partire dai ragazzi fino alle persone in pensione e non, tutti si sono impegnati! Chi andava avanti e indietro su per le salitine a portare le vaschette di gelato vuote per farle poi riempiere, chi invece puliva le stesse vaschette e le palette. Chi apriva litri e litri di latte e panna e chi portava via la spazzatura e chi ecc.ecc. Quanto lavoro c’è dietro una semplice coppetta di gelato! Il Paese si è mobilitato, tutti uniti per lo stesso scopo, tutti insieme a collaborare per far sì che l’evento portasse ottimi risultati!
e così è stato!
Più di 30 mila presenze, oltre 20 quintali del dolcissimo alimento, migliaia e migliaia di coppette!Agugliano è uscito dal suo territorio rendendosi visibile anche a livello nazionale e internazionale! E questo è merito di tutti voi! Ho passato tre giorni indimenticabili, già mi manca tutto questo bel da fare! Mi manca l’atmosfera che si respirava, mi manca quella sottile ma percepibile energia e sensazione affettiva che ti dava la forza per andare avanti e per sentirsi un'unica famiglia. Quanti visi familiari e noti che ho rivisto e quanti di nuovi né ho conosciuti, quante emozioni belle ho vissuto.  
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sabato 11 giugno 2011

Nuvole d'olio!

Gelato di Paolo Brunelli
Si nuvole d'olio! Avete capito bene! Una spruzzata d'olio del Carmine aromatizzato all'anice Varnelli sopra una crema Brunelli con nocciole caramellate di Cravanzana (Piemone) o sopra un gusto delicato alla nocciola della Val di Noto (Sicilia) con l'intensità della mandorla di Toritto (Puglia) è quello che vi aspetta se venite al 2° Festival del gelato artigianale di Agugliano (AN). Io in questi giorni sono qui, a servire gelato, a fare fotografie, a dare una mano nel laboratorio di Paolo!!! Sono il Jolly tutto fare del momento! e quante cose vedo e osservo e imparo! Se amate il vero gelato artigianale e se siete nelle vicinanze non mancate, perchè ne vale la pena. Scorpirete i sapori e i profumi del nostro territorio, con musica e balletti per le vie del paese, gusterete i biscotti alla lacrima di Morro d'Alba e il fritto assortito di Maria Luisa, i bomboloni appena sfornati dai forni e le pasticcerie del luogo e tantissimi altri gusti di gelato, al basilico, al Bardolino, alla crema d'arancio, ai marron glacè e ...e  venite a scoprirli!!! Gelato da tutto il mondo…maestri gelatieri dalle Marche, dal Piemonte, dalla Calabria, dalla Libia, dalla Germania,  da Dubai, dalla Toscana, dal Veneto, dalla Sicilia e dall'Abruzzo.
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domenica 5 giugno 2011

In the mood for Tè!

Tè
Per questo piccolo intervallo pomeridiano ho preparato una granita al tè nero. Il tè si chiama Rosa D’Oriente, è un tè cinese con veri petali di rosa e piccolissimi boccioli, bello alla vista e gradevole al gusto. Vi chiederete un tè freddo?! Non vi stupite per ciò, perché forse non tutti sanno che anche in versione fredda il tè è un toccasana per l’anima e il corpo. E in queste giornate assolate e umide è piacevole dissetarsi con la bevanda più diffusa al mondo. L’aroma esotico di questo tè ci trasporterà in un roseto estivo in piena fioritura. Delicato come un’opera d’arte. Siamo in the Mood for tè! Quindi vi apro le porte del mio piccolo ma rigoglioso giardino dove c’è fiorita tra i vari cespugli una rosa Tè, di una bellezza inaspettata. Ha fiori completamente doppi, con molti petali e con una piacevole mescolanza di rosa intenso e rosso porpora. A maturità i petali tendono ad arrotolarsi dando al fiore un aspetto simile a quello di una dalia. Non ha molte spine. Si chiama “Archiduc Joseph”, forma un arbusto bello e grande. È una rosa profumata vigorosa e molto rifiorente. Le sue piccole foglie allungate e il portamento arioso del cespuglio mi fa sognare di essere immersa in un grandissimo roseto di campagna, con una grande casa padronale, vasche d’acqua piene di ninfee, contornate da piani in legno. Un grande pergolato di rose percorre lungo un sentiero, con alla base bordure fatte di lavanda e ortensie. Varie aiuole fatte di bosso con all’interno rose antiche e tutto intorno una giungla di rose selvatiche che crescono libere su alberi, balaustre e facciate e che fanno entrare a fiotti la luce dorata del pomeriggio assieme a scorci di un paesaggio collinare. Circondati da colori e dai profumi misti, possiamo tranquillamente bere questa granita di tè accompagnata da alcune crostatine con crema pasticciera, fragole e gelatina al basilico. Piccoli dolci dalla friabile e leggera frolla, farcita con una crema morbida e profumata che si abbina benissimo con la gelatina al basilico. Addentare solo una piccola parte di questa crostatina e sorseggiare la granita di tè al profumo di rose è come mordere un pezzo di paradiso! E’ una vera delizia per il palato e non solo! Un piacere immenso per coccolarsi un po’, staccandosi completamente dalla realtà, aspettando la fine della sera con dolcezza e calma e respirando a pieni polmoni quei profumi che solo i fiori e il tè riescono a dare. Voglio ancora sognare!
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lunedì 30 maggio 2011

fava fashion!

fava blu, aglio fresco e finocchio selvatico
Se mio nonno mi vedesse ora mangiare queste piatto tipico della cucina  marchigiana, di cui lui ne andava matto per quanto gli piaceva,  mi ridirebbe in faccia facendomi delle pernacchie! Eh si, allora la fava mi piaceva solo cruda, piccolina e quindi tenerissima. Oggi invece ho scoperto che anche cotta e soprattutto fatta in “porchetta” come piaceva al mio caro nonno, ne sono ghiotta anch’io! La fava è giunta al termine e nell’Orto antico  è rimasta quella grande e fra le file di quelle di color verde ce ne sono anche alcune dal colore blu, una varietà diversa. Diventa blu nel momento in cui si secca e giunge a maturazione. Anche il baccello si colora di blu anzi direi un blu/violaceo. Sono bellissime da vedere e con quel occhiello giallo e quella tonalità sembrano delle fave fashion :-)!
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domenica 15 maggio 2011

Una Guinness chocolate cake nell'orto



Guinness chocolate cake
L'idea di fare questa torta cos' nera e scura dall'aspettocosì soffice con la copertura di crema così bianca e cremosa mi aveva subito rapito appena l'avevo vista! c'è da dire però che non sono un amante della Guinness, troppo amarognola per i miei gusti, adoro di più le birre chiare e bionde. Ma qui viene il bello. Siccome la sottoscritta è curiosa come una scimmia e le novità (non solo in ambito culinario) catturano la sua attenzione come una calamita o come il miele con le api, sta di fatto che ha voluto farla lo stesso. Certo è che non avrei mai lontanamente pensato di inserire la birra nel dolce, no questa cosa non l'avrei mai pensata anche perchè non rientra nella nostra tradizione dolciaria, in fatti trattasi di ricetta irlandese, ma come vi dicevo è stato amore a prima vista e disolito non mi sbaglio mai su queste cose, nel senso che mi basta vedere la foto per capire se è buona o no una ricetta, in più mi piace provare altri dolci di origine straniera, quindi perchè no! poi di Sigrid mi fido e quel contrasto così netto tra il bianco e il nero, tra la cremosità del formaggio e il cioccolato che adoro in modo spropositato mi ha letteralmente colpita e affondata :-) La ricetta l'avevo messa tra i preferiti nella mi alista delle cose da fare per proporla ad una occasione speciale tra amici.
Ma le cose si sa non sempre vanno per il verso giusto, prendono altre strade e a volte sono anche piene di curve sinuose e per giunta tutte in salita e tra un problema e l’altro l’opportunità non è mai arrivata. Poi la vita (per fortuna) riprende il suo ritmo quotidiano e la strada comincia a scendere, piano piano, a diventare sempre più rettilinea, tranquilla e serena. Accade poi che hai un bisogno urgente di cambiamenti personali, accade anche che hai bisogno di restaurare il tuo blog perché non ti ci trovi più in quello che fino a ieri ti andava bene, e accade ancora che ti dimentichi di festeggiare il tuo terzo anno di blog compleanno. Allora nell’insieme di tutte queste cose, cominci a darti una smossa, a trovare qualcuno che ti aiuti al new restyling del blog, a contattare gli amici per dare la tua disponibilità in funzione agli eventi, e a riprendere a postare con più regolarità. Poi venerdì, cioè l'altro ieri con l'evento "Green Drink” di Legambiente si è presentata l'occasione giusta per portare con grande entusiasmo questa torta per un aperitivo/cena nell’orto. Solo ora che sto scrivendo mi accorgo che la data del post del cavoletto è dell’ottobre 2010! cavolo son passati 7 mesi da quando l’ha pubblicata!? Eppur sembrava ieri! Festeggio così il mio terzo Blog-Compleanno anche se in ritardo di quasi due mesi, il restyling del blog ringraziando la persona che mi ha aiutato con immensa pazienza e disponibilità a dare uno stile più pulito, semplice e nel stesso tempo romantico perché in fono in fondo nel mio animo, sono una inguaribile romantica. Un blog più personale che rispecchiasse meglio il mio carattere. Parlo di Sara, in rete credo che molti la conoscano per le foto magnifiche che fa e i piatti particolari che elabora. Grazie Sara! Hai soddisfatto in pieno le mie aspettative! E poi la festa nell’Orto antico che si è rivelata un grande successo! Quindi faccio un brindisi virtuale con voi tutti e lo faccio con questa torta che assomiglia a un boccale di Guinness dalla schiuma corposa.
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lunedì 2 maggio 2011

Crema di carote al profumo di cannella


Crema di carote al pofumo di cannella
Il suo blog compie due anni il 4 maggio, lui è uno “stilista-ortista" che unisce l’arte del coltivare con l’arte del disegnare. Sceglie i tessuti, prende le misure, imbastisce, taglia, cuce, fa le asole, i risvolti, le pinces, confeziona i capi come un bravo sarto deve saper fare. Tutto ciò con stile, eleganza, passione, sensibilità e ingegno, scovando le novità e le tendenze del momento e sempre con un gran fermento! Coglie tutte le sfumature e i colori necessari a rendere l’orto un luogo originale donandogli un look fashion! Design e moda, frutta e verdura, abbigliamento e tessuti, ricette e ingredienti si incontrano e si intrecciano per sfilare lungo la passerella dando vita ad una nuova collezione, quella dell’orto urban-chic. La sua creatività e il suo mix vincente riescono sempre a colpire tutti noi fashion addicted!
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venerdì 29 aprile 2011

Crema di fava!

cema di fave
Sapori pasquali alle porte! Eh si, finite le feste delle colombe (io ne ho mangiato una artigianale, ai frutti dei boschi, che era una vera delizia) delle pizze al formaggio e delle uova si procede verso maggio! E dall’orto i primi ortaggi stanno maturando! La natura si risveglia e il sapore ci guadagna! E tra questi ci sono anche i legumi come le piantine di fava che venti giorni fa erano in fiore, ma ora sono diventati dei baccelli o teghe (in dialetto) di fava e pronti da raccogliere e mangiare! quindi come non fare una ricetta con questo legume di cui io sono una golosona! Ne mangerei a chilate! E raccolta dalla pianta è una goduria allo stato puro! Perciò per chi poi vuole trovare un’alternativa al classico pic-nic del 1° maggio dove qui si mangia  come da tradizione la fava con pecorino, prosciutto o salame, ecco una variante semplice da fare ma altrettanto gustosa da mangiare. Una crema di fave con pecorino stagionato da spalmare su di un crostino o da farcire un panino o tramezzino, vedete voi come meglio volete utilizzarla. Io vi dico solo che è buonissima! E si può preparala in anticipo!
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