in questo
periodo di isolamento, di distanziamento sociale, di restiamo a casa, di
sballamento dei ritmi, di ansia iniziale e di smarrimento, di vita sospesa in
attesa di nuovi giorni, di nuove notizie e di miglioramenti non ho solo
sfornato pizza, pane, pasta fresca consumando quantità inusuale di lievito di
birra :) ma ho anche cucinato del cibo con i fiori. un ri-connettersi con la
natura, indossandola ovunque: sulle mie braccia, lungo il mio corpo, nel
palmo e nel polso della mia mano. mi sono accorta che la mia passione di
dipingere che avevo da ragazzina è riemersa alla luce in questo periodo quantitativo
di tempo da trascorrere. ho rielaborato il disegno nel cibo e per il giorno
della Pasquetta dove il pic-nic da tradizione è fuori porta, ho immaginato e
portato un prato di fiori sulla superficie della focaccia con quello che avevo
nella dispensa. per dare un senso a questa giornata importante dell’anno. un'alternativa
per avere sempre il sole dentro. questo
periodo è stato per me una flower therapy o immersione floreale.
i fiori che avevo seminato e piantato in vasi di terracotta nel mio piccolo
giardino, in quel mese di inizio febbraio dove ancora tutto era lontano.
viole, rosa elleboro, rosa gialla, primule e
margherite. i piccolissimi e bellissimi “non
ti scordar di me” fiori blu che spuntano sempre da soli, il mio giardino quest’anno
è un immensa distesa e i fiori di gelsomino che sono esplosi come non mai nel
mese di maggio.
e quando si
è potuto uscire e andare oltre i 200 metri dalla propria casa ho raccolto i
fiori di campo. i mille papaveri che ho trovato lungo i bordi delle stradine, la
rosa canina sempre intrecciata lungo le frasche. la ginestra che spunta qua e
là. i cespugli di camomilla, gli alberi di sambuco e di acacia. sono stata
sempre un amante della natura, dei fiori di campo e della semplicità, uno
spirito libero ed anche diciamolo molto "selvatico".!
la loro
compagnia ha alimentato la mia anima e nutrito il mio desiderio di armonia con
la natura e l’osservazione attenta che ho avuto in questi giorni lenti e
sospesi mi ha portato a soffermarmi sulla fragilità e nello stesso tempo sulla
forza dei petali dei fiori. in particolar modo i petali del papavero. questo
fiore selvaggio che cresce nei posti più disparati. così resistente e tenace al
vento ma al contempo cosi delicato e fragile al semplice gesto della mano che
lo raccoglie. la leggerezza e la delicatezza dei suoi petali è incredibile.
sembrano fatti di carta velina. :)
tagliatelle di semola rimacinata con foglie di timo al limone
biscotti salati al parmigiano e rosmarino con erbe aromatiche
qualche fiore di gelsomino solo per ornamento
qualche fiore di gelsomino solo per ornamento
ricetta via GnamBox
prima e dopo la cottura
cappuccino sottosopra per una colazione come al bar
ricetta
un cucchiaio di caffè solubile
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaio di acqua
latte q.b.
mettere tutti gli ingrendienti in una ciotola di vetro e montare con le fruste elettriche, aumentando piano piano la velocità fino ad ottenrre una crea densa e schiumosa.
versare il latte caldo in una tazza o bicchiere di vetro e ditribuire la crema di caffè sulla superficie.
cornetti integrali al miele per accompagnare la colazione
ricetta via Benedetta fattoin casa
pane e selvaggia camomilla
pane con foglie di prezzemolo
la spesa più bella.!
i fiori mi hanno coccolata e
abbracciata, senza di loro (è certo) non avrei passato questo “lockdown” con il
conforto amorevole di cui avevo bisogno. la bellezza delle piccole cose e dei piccoli gesti. la natura ci ha dato una grande lezione di vita. Lei non si ferma, si rinnova e germoglia sempre nonostante le avversità. siamo
noi che senza di Lei non possiamo vivere e siamo solamente ospiti di questo meraviglioso pianeta. dobbiamo portarle sempre rispetto. speriamo solo che da tutto ciò
le persone cambino le abitudini, creando una nuova normalità perché
quella di prima non era per niente una normalità.
un abbraccio floreale by Carla
During quarantine, I also like collecting and planting flowers. Especially, roses. dryer repair near me
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