proseguo il
mio racconto del tour nei Sibillini, parlandovi oggi di un’azienda di
cereali, l’Azienda Agricola Biologica della famiglia Antognozzi, oggi
denominata “Sana Frux” cioè frutti sani e biologici come i cereali, i legumi e
le farine. l’ho visitata la domenica mattina sul tardi. il tempo non era dei migliori, grandi nuvole bianche e grigie offuscavano l'azzurro del cielo. temevo che sarebbe arrivata la pioggia, invece un forte
vento ha spazzato via tutto.
mentre Alberto parlava dei suoi prodotti, si camminava per raggiungere il terreno dove erano stati piantati gli alberi delle mele rosa. e lungo la via, tra olivi e filari di vigne, ogni tanto allungavo la mano per raccogliere gli acini d'uva dal colore rosso/nero violaceo e sentirne il sapore dolcissimo :-)
lungo la stradina sterrata per arrivare alla casa padronale dell’Azienda Antognozzi sul lato sinistro c'era un campo pieno di vigne, alberi di sorbe, pere cotogne e un dolce cagnolino a macchie bianco e nero che mi seguiva sempre.
un meraviglioso albero di cachi maturi, con foglie dalle mille sfumature di rosso e sotto un prato ricoperto dalle sue foglie che sembrava un tappeto dipinto. ancora me lo sogno !!
dall’altro lato della stradina invece c'erano alberi di mirto e un campo coltivato con gli ortaggi di stagione, come l’insalata invernale, i cavoli, le ultime piante dei pomodori ecc.
l’Azienda di casa è gestita oggi da Alberto
Antognozzi un intraprendente
giovane, che ha deciso di seguire la via del biologico nonostante non sia
facile come può sembrare. ma lui è tenace e fa bene! è molto convinto delle sue
idee sane e dei suoi principi, molto competente in materia. ci ha parlato dei
cereali, della loro storia che risale all’epoca romana se non ancora prima. di
come è fatto un chicco e dei vari tipi di farina come il Kamut che è una
derivazione del farro. questo cereale ha la caratteristica di rimanere vestito
anche dopo la trebbiatura per questo deve subire prima di essere utilizzato per
l’alimentazione, due processi che sono la decorticazione e la perlatura.
tra le novità è in arrivo anche l’orzo da caffè. i loro prodotti sono confezionati in atmosfera
modificata cioè in sacchetti tipici rigonfi, per l’assenza di ossigeno, in modo
da garantire nel tempo la freschezza di un prodotto come appena raccolto. oltre
al farro, al cece e alle farine l’Azienda produce anche il vino.
mentre Alberto parlava dei suoi prodotti, si camminava per raggiungere il terreno dove erano stati piantati gli alberi delle mele rosa. e lungo la via, tra olivi e filari di vigne, ogni tanto allungavo la mano per raccogliere gli acini d'uva dal colore rosso/nero violaceo e sentirne il sapore dolcissimo :-)
giunti sul posto Alberto ha detto: “prendete la quarta fila di alberi, partendo da sinistra, contate fino a tredici. lì al tredicesimo albero, c’è l'albero con il frutto della mela rosa”. in un foglio di carta bianco, aveva tutto catalogato e ben scritto con precisione, la posizione degli alberi che erano stati piantati nel suo campo, sia in orizzontale che in verticale, evidenziando quelli che avevano già fatto il frutto. così camminando piano piano perché il terreno era in discesa, ho raggiunto l’albero per vederlo da vicino e fotografare la regina delle mele adagiata comodamente sul suo ramo.
ammiro Alberto
per aver scelto
di tornare alle origini e portare
avanti la produzione della sua famiglia
in modo d’avere in tavola prodotti come quelli di una volta.
Sergio Corradetti e l’anice verde di Castignano
questa è un'altra storia ma che fa sempre parte dei Sibillini (terra piena di sapori). dovete sapere
che l'anice verde veniva coltivato a Castignano (paese vicino a Montedinove)
sin dall'800, sulla sommità dei calanchi (vicino al Monte Ascensione) quando Silvio
Meletti pensò di sfruttare a scopo industriale l'estratto dei frutti per la
produzione di liquore. fino al 1948 l'anice di Castignano, era venduto
totalmente alla Ditta Meletti di Ascoli per la famosa Anisetta. ma ad oggi la
sua coltivazione stava quasi scomparendo, se non fosse stato per un progetto
del Signor Sergio Corradetti in
collaborazione con l'Assam che sta cercando di ricostituirne la coltivazione grazie
anche all'appoggio di quattro agricoltori custodi. si
cerca di dare una valorizzazione anche all’anice verde di
Castignano oltre alla mela rosa, in
quanto l’immagine del territorio deve essere portata avanti insieme affinché si
abbia un immagine globale del territorio stesso. la mela rosa fa parte della
tradizione delle alte colline del piceno e l’anice verde è una spezia molto
particolare. quella di Castignano è ricca di profumi e sapori. in letteratura
agraria dovrebbe contenere in media una percentuale di anetolo, la sostanza che
lascia quei profumi che lo caratterizzano dall’80 al 90 %. sui loro terreni arrivano
ad avere il 94 % di anetolo. il Sig. Sergio Corradetti mentre
raccontava la storia dell'anice ha detto che quando lui nomina l’anice verde, non tutti sanno che si parla dell'anice verde perché la maggior parte delle persone pensano all’anice stellato. invece no, non si tratta di anice
stellato, (bè noi foodies lo sappiamo ;-) ) ma bensì dei piccoli semi che hanno un profumo
intenso. ha raccontato che se questa spezia ha avuto una tale importanza
nella alimentazione del passato e se Carlo Magno privilegiava l’utilizzo di
questo prodotto quando realizzava gli orti imperiali, loro che hanno queste
coltivazioni di anice con una concentrazione di anetolo superiore rispetto al
normale, devono essere vanitosi di questa spezia. spezia che alla fine dell’ottocento
ha consentito di portare avanti un liquore particolare l'Anisetta Meletti. infatti l'Anisetta veniva fatto con questo anice di
Castignano! ora stanno allargando la
produzione ma sono ancora nella fase primordiale, però l’impegno e l’entusiasmo
ce lo mettono! hanno avuto un importante risalto anche in occasione di
Eating Piceno. e una novità è quella che sono riusciti ad avere un dottorato di
ricerca sull’anice verde di Castignano in collaborazione con l’Università di
Camerino, la Regione Marche e il Bacino Imbrifero del Tronto. il prodotto ha
delle proprietà salutistiche come rimedio naturale contro gli
spasmi gastrointestinali, il catarro ed è di aiuto per debellare la tosse, la
bronchite e l’asma, oltre che come aromatizzante in infusi e pietanze.
mi piacerebbe molto tornare in estate, per vedere la fioritura dell'anice verde e ammirare i campi imbiancati dal fiore di questa pianta. sentire l'aria avvolta da questo profumo aromatico.
con questo
racconto, concludo il mio tour nella zona dei Sibillini ringraziando Luca Marcelli per l’organizzazione
e per l’accoglienza!
P.S.: tornerò a parlarvi della
mela rosa, quando avrò bene in mente come utilizzarla in cucina dato che quando
ho soggiornato a Montedinove l’ho mangiata in mille versioni. mi piacerebbe proporla in una variante particolare. un impresa mica
facile! :-)
a presto Carla
Che posto meraviglioso di cui (come sai! ;)) io mi sono innamorata!
RispondiEliminaE che fame mi hai fatto venire (quasi all'una di notte!)...
Baci, e spero di rivederti presto!
r.
non mi dire niente Ross!!
Eliminasiamo in due allora ad essere innamorate!! :-)
Le Marche che bellezza che sono!
un bacione anche a te!