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mercoledì 30 novembre 2016

Letteratura, musica e cucina!



era da molto che volevo fare una serata letteraria con l’abbinamento del cibo. d’altronde questo blog si chiama letto e mangiato e qualcosa vorrà pur dire. se poi vogliamo aggiungerci della musica il trittico è servito! tre arti messe insieme (letteratura, musica, cucina) che si sono interconnesse a vicenda per esprimere semplicemente delle emozioni.
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lunedì 21 novembre 2016

Un menù dal sapore del bosco !

 


tra i menù che propongo nel periodo autunnale/novembrino, questo dal sapore del bosco è uno dei miei preferiti! un mix di castagne, ceci, funghi e nocciole con un profumo selvaggio ed intenso di alloro, rosmarino e aglio. l'aggiunta di erbe aromatiche dona una nota di freschezza e la serata diventa golosa!

Suggestioni autunnali
zuppa di ceci e castagne con crostini di pane
carpaccio di funghi champignon, castagne e nocciole

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martedì 2 dicembre 2014

di zuppa, di pane alla mela rosa dei Monti Sibillini !

 
di tutte le riviste o magazine che parlano di cibo in Italia, ce ne sono due che sono per il mio gusto e secondo il mio punto di vista quelle che più si avvicinano a quello che mi piace o perlomeno che mi danno spunti, idee, consigli e voglia di cucinare sempre qualcosa di diverso e nuovo. che poi ultimamente non riesco nemmeno più a postare qui nel mio blog, presa dal mio nuovo impegno “Under My Kitchen” ma cucinare quello sempre! allora ritornando alle riviste vi dicevo sopra che ci sono due riviste che preferisco e sono il magazine di “Jamie Oliver” e la rivista “Elle a Tavola”. pagine piene di appunti, indirizzi segreti, mise en place eleganti ed originali, ortaggi colorati, consigli super golosi etc.
oggi vi propongo due ricette che arrivano
dal magazine “Jamie- ricette che scaldano il cuore" con qualche mia variante ;-)
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martedì 31 dicembre 2013

Felice Anno Nuovo in Green Mood !!

 

Green Mood si quest'anno il Natale è stato un Natale al Verde,
un'iniziativa promossa dai blog 
che si conclude con la rivista on line appena arrivata e creata  in poco tempo dai bravissimi Elfi di Natale che hanno lavorato pure di notte per chiudere questo meraviglioso cerchio. hanno fatto un bellissimo lavoro, se la sfogliate (ho messo anche il banner di lato sulla destra) vedrete raccolte tutte le nostre idee: dal food style al food, dal knitting al packaging. dalle decorazioni, addobbi natalizi particolari al fashion style e orto style. trentadue persone che ogni martedì del mese di dicembre hanno postato piacevolmente qualcosa di hand made nel colore della speranza! ho conosciuto trentadue persone piene di creatività, di arte, di amore e passione per quello che fanno. è stato veramente bello parteciparvi e conoscervi tutti anche se virtualmente, tranne una  ;-) !! sento che abbiamo molte cose in comune. lo si percepisce subito quando una persona è vera e non bleffa! e sono ben felice che l'anno si concluda così, sperando che il 2014 sia sempre migliore e pieno di entusiasmo in quello che facciamo senza farci prendere dall'ansia o dalla tristezza! lo so non è facile ma ce la dobbiamo fare per noi stessi e per i nostri figli. auguro quindi a tutti voi che passate da queste parti e a coloro che mi seguono su FB che l'Anno Nuovo porti soprattutto lavoro ai giovani e non giovani. che si aprono nuove porte, che la tecnologia aiuti l'artigiano creando nuovi lavori, affinché possano camminare insieme e dare spazio a tutti!
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martedì 10 dicembre 2013

La zuppa di fave secche per un Natale al verde!

secondo la tradizione della cucina pugliese, una volta questa zuppa di fave secche (cibo povero) oltre ad essere mangiata da sola o accompagnata con della cicoria selvatica, veniva abbinata a delle tagliatelle fatte senza uova. le cosiddette “Laine” :-) solo semolino e acqua. tagliate abbastanza larghe come le pappardelle e amalgamate con la purea di fave secche per degustarle nella festività di Santa Lucia che è il prossimo 13 dicembre. oppure è buonissima spalmata sopra a dei crostoni di pane sempre pugliese abbrustolito nel forno per il pranzo di Natale. io l’ho mangiata semplicemente come una zuppa e che zuppa!
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venerdì 1 novembre 2013

questo piccolo cece nero

mi capita una o due volte al mese di andare nella Vallesina presso il Caseificio Piandelmedico dell' AziendaTrionfi Honorati.  ogni volta è sempre una sorpresa di gusti e bontà. si perché in questo caseificio non si vendono solo formaggi freschi, semi stagionati o stagionati tradizionalmente come: yogurt di bufala o di mucca (in vasetti di vetro o in bottiglie) robioline vaccine e bufaline, primo sale, ricottine, caciotte con il rosmarino, il tè  verde ;-) il finocchietto,  il pepe rosa, le spezie, il peperoncino e chi più ne ha più ne metta! ma anche marmellate e confetture, mostarde, gelatine di vino, salse e  salumi (la mortadella è una favola) farine di kamut e di cece nero, da cui vengono prodotti pane e prodotti da forno come grissini, biscotti e schiacciatine. poi ci sono i cosiddetti prodotti di nicchia come il Dadone blu, la Piattella, il Bucarello e la Gessatina che sono veramente sublimi. e non finisce qui perché hanno anche una coltivazione di canapa per la realizzazione di articoli cosmetici, come creme e saponi, prodotti alimentari come birra, formaggi. ho assaggiato i grissini fatti con i semi di canapa, sono da urlo!  in ultimo ma non perché non merita ma in quanto si raccoglie in questo periodo c’è questo piccolo cece nero. il cece nero è un legume tipico della Murgia Carsica (Presidio Slow Food). seminato sin dall'ottocento era consumato nelle famiglie rurali per darlo alle partorienti in quanto è ricco di proprietà nutrienti, in particolar modo del ferro (tre volte tanto la quantità presente in un cece comune) e sembra appunto che il colore scuro della buccia sia dovuto proprio alla quantità di ferro presente mentre il suo interno è di un color paglierino.
 
un legume piccolissimo, rugoso e irregolare! per me è stata una scoperta!
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giovedì 17 gennaio 2013

una zuppa di topinambur per ricominciare...

Zuppa con topinambur5
 
l'anno nuovo con i sapori dell'orto, per riprendere la normalità, i ritmi quotidiani e iniziare il mio primo post del duemilatredici e far si che i propositi fatti il primo giorno dell'anno vengano mantenuti! che poi di propositi se la vogliamo dire tutta, sono solo  uno. ed è quello di prendersi cura di se stessi. si di me come mamma, come donna e come moglie. nel senso di pensare ad occuparmi di me come membro importante della famiglia e non come ultimo fanalino della coda. mi sono fatta questa promessa il primo giorno dell'anno, mentre mi accingevo a preparmi la mia prima colazione, quando ancora gli altri della casa dormivano. scendendo le scale per andare in cucina. spremendo delle belle e grosse arance. versando del tè fumante alla mela e cannella nella mia tazza preferita. gustandomi una grande fetta di panettone artigianale farcita con frutti di bosco e nel mentre (assaporando lentamente e teneramente questa deliziosa colazione) verso le undici del mattino del primo giorno dell'anno, la mia mente si convinceva sempre più di questo pensiero. si perchè noi donne/mamme lavoriamo, cuciniamo, stiriamo, puliamo e via dicendo. arriviamo alla fine della giornata stanche, assonnate e  pure stressate per far sì che tutto sia in ordine. e poi? poi ci accorgiamo di quanto ci siamo trascurate! invece esistiamo anche noi! bisogna ricordarselo più spesso! la mia parola magica di quest'anno è:  " prendersi cura di me" e me la ripeto nei momenti di sconforto o stanchezza, come un tantra :-) una frase formata da tre parole ma che racchiude in se tutto ciò che ci vuole per iniziare l'anno volendosi bene! rallentare i ritmi frenetici della vita, soffermarsi a pensare di più a se stessi. fare un bel respiro profondo e dirsi che le altre cose piano piano si faranno. fermarsi e ascoltare quello che il nostro animo e corpo desidera :-) e questa bella zuppa di topinambur calda calda sta scaldando queste giornate uggiose e piene di nebbia che si accavallano l'una dietro l'altra. l'anno scorso in questa versione mi era piacuta molto. da tempo avevo visto questa ricetta da Lei e mi ero ripromessa di farla al primo raccolto dall'orto e dato che la quantità di questa radice nodosa nell'orto quest'anno abbonda come non farne una zuppa?! :-)
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domenica 7 marzo 2010

Vellutata Atto Secondo e l'arte nel piatto!

Vellutata di cavolo cappuccio rosso
Ecco cosa nè ho fatto dell'altra metà del cavolo cappuccio rosso. Un'altra vellutata morbida come il velluto dal colore viola intenso. Così conquistiamo sia il palato che la vista. Anche l'occhio vuole la sua parte no? Il procedimento è sempre questo solo che ho cambiato alcuni ingredienti. Al posto della zucca ho messo il mezzo cavolo cappuccio rosso e invece del sedano rapa questa volta ho messo quattro patate. Il tutto accompagnato da qualche cialda al cuor di formaggio grattuggiato, fatto scaldare in padella e delle cime di rapa lessate, che in questo periodo se ne trovano in abbondanza. Guarnite il tutto con un filo di olio e.v.o. e il pranzo è pronto. Leggero ma nutriente :-)
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mercoledì 24 febbraio 2010

Vellutata di zucca e insalata di cavolo cappuccio rosso...

collage


























Una sera tra amici (a casa di Paola) e scoprire questa vellutata di zucca dal colore intenso e profumato, accompagnata da pezzetti di pane tostato ai sette cereali e altre cosucce tutte rigorosamente fatte da Lei. E allora perchè non incominciare una sana alimentazione (dopo tutto il fritto di Carnevale e altri dolciumi vari) con questa delicata e colorata vellutata di zucca? Un salva dieta che non ti fa rimpiangere la pasta perchè è esaltata dalle spezie che ognuno di noi può aggiungere all'occorrenza e salutare in quanto contiene molte proprietà nutrizionali benefiche. In più queste vellutate mi ricordano le vacanze fatte in Austria dove è un rito mangiarle in tutte le varietà di ortaggi possibili.
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martedì 10 febbraio 2009

La mia zuppa preferita!

Riemergo per un attimo dai libri per prendere una boccata d'aria nella cucina e distrarmi un po' da questi giorni intensi di informatica. Ma è una storia infinita!? L'informatica ehhh mi sembra la tela di Penelope...entri in un argomento e non finisci più a trovare la fine della matassa. Ma voglio distrarmi un po' altrimenti il cervello mi prende fuoco e quindi quale rimedio se non quello di tuffarmi in questa zuppa?
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